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Tanizaki Junichiro

Gli insetti preferiscono le ortiche
La visione delle donne occidentali in Tanizaki

Ogni verme segue il proprio gusto; alcuni preferisco mangiare ortiche...
Gli insetti preferiscono le ortiche e’ un romanzo autobiografico di Tanizaki Junichiro (1886-1965), uscito in giapponese nel 1928-29 con il titolo di 蓼喰ふ蟲, Tade kū mushi.
Fu pubblicato in origine a puntate su un quotidiano, ed e’ considerato uno dei suoi capolavori. Enfatizza il conflitto tra il Giappone antico e tradizionale e l’influenza della cultura occidentale.
Kaname, il protagonista, vive questo contrasto in tutti gli aspetti della propria vita, specialmente nel suo amore per la cultura e nella sua ammirazione per le donne. Il romanzo illustra il passaggio dall’amore per la cultura europea moderna a quella giapponese tradizionale, aiutato da un suocero alquanto conservativo. Lo stesso tipo di odissea lo allontana dalla sua ammirazione per una prostituta euro-asiatica verso un’amante giapponese. La sua relazione con la prostituta per meta’ europea (e in linea piu’ generale la sua idea di donne occidentali) e’ analizzata nel dettaglio nel capitolo 12.
Il primo incontro di Kaname con una donna occidentale di cui siamo testimoni e’ con la signora Brent, una donna inglese che lavora come direttrice di un bordello. Viene descritta come una donna grassa, ubriacona ed in rovina, ma Kaname la trova nonostante tutto affascinante per la sua personalita’, e si meraviglia alla “abilita’ delle donne straniere di resistere all’eta’”, anche se allo stesso tempo ne riconosce la degenerazione.
Sorprendentemente, per un uomo che non esprime alcun sentimento negli altri capitoli del romanzo, Kaname “non poteva non commouoversi al dolore di quella massiccia donna straniera... gli si inumidirono gli occhi”. Non mostra questo tipo di compassione nemmeno quando sua moglie o suo figlio piangono. Quando ci dice che “aveva sentito dire che le donne straniere tendono a piangere” sembra dimenticare quante lacrime sua moglie aveva versato sul loro letto.
Si accorge di trattare in modo diverso le donne occidentali e giapponesi ma non sa spiegarsi il perche’.
La seconda donna straniera che incontriamo nel romanzo e’ europea solo per meta’, ma ha comunque un aspetto abbastanza occidentale da esercitare su di lui una forte attrazione, “trovo’ che qualcosa del suo desiderio per l’Europa poteva essere soddisfatto nella sua relazione con Louise”.
Louise e’ una delle prostitute che lavorano per la signora Brent, ed e’ bella, intelligente e misteriosa. Non c’e’ una vera analisi psicologica del suo carattere, non si capisce se sta mentendo a Kaname, da dove viene, o perche’ sia finita qua. Tuttavia, questo e’ il modo in cui Kaname la vuole vedere; in un certo senso cerca di considerarla come “non piu’ importante di un bell’animale impellicciato a quattro zampe”.
La loro relazione e’ lasciata all’immaginazione ed interpretazione del lettore, e’ chiaro che hanno bisogno l’uno dell’altra anche se permane il dubbio che lei abbia solo bisogno dei suoi soldi. Gli riesce difficile ammettere la sua passione per lei, non solo a lei ma anche a se’ stesso, ma continua a tornare da lei sempre piu’ spesso, e considera perfino di proporle seriamente una vita assieme.
I suoi sentimenti di desiderio prima, e di disgusto dopo i loro incontri sono gli estremi della loro relazione, e tuttavia “il piacere che sentiva quando abbracciava una donna di una nazione o razza diversa” sono talmente forti da fargli dimenticare la propria moglie, i problemi, il suo essere prigioniero della propria cultura, delle proprie indecisioni e dubbi.
La fine del 12° capitolo lascia il lettore con una serie di possibili finali da immaginare; non sappiamo se Kaname riuscira’ a resistere alla tentazione di tornare nella camera di Louise, o se finira’ con il vivere una nuova vita con lei. Non la incontriamo piu’ nel romanzo, e uno degli aspetti affascinanti di quest’opera e’ il linguaggio vago e i passaggi nella narrazione che sono lasciati alla nostra immaginazione. Come Edward G. Seidensticker scrive nel suo saggio, “...non sappiamo. E’ a questo punto che Tanizaki decide di trattarci male”. Possiamo sentirlo dire: “E perche’ dovrei dirvelo? Vi ho gia’ detto anche troppo su Kaname. Preferisco lasciare degli spazi vuoti”.
La mia interpretazione e’ che Kaname scegliera’ il tradizionale, anziche’ l’occidentale, come stile di vita. Il suo progressivo innamoramento della cultura giapponese, e in particolare di quella di Osaka, e’ chiaro fin dai primi capitoli del libro. Il suo apprezzamento per i semplici piaceri tradizionali come il bagno caldo o il teatro delle marionette e’ sempre piu’ presente, ed e’ in contrasto con “la ricerca di obiettivi materialistici ed egoistici, tendenzialmente occidentali” della moglie, come suggerisce Whipple nel suo saggio. In teoria, la sua concezione di perfezione femminile dovrebbe seguire questa direzione del suo gusto, e gli fara’ dimenticare la sua infatuazione per Louise per dedicarsi ai piaceri della donna tradizionale di Kyoto.

Opere citate
Junichiro, Tanizaki. Some Prefer Nettles. 1929. Trans. Edward G. Seidensticker. London: Vintage 2001.
Edward, G. Seidensticker. Introduction. 1954. Some Prefer Nettles. By Junichiro Tanizaki. London: Vintage 2001. 1-8.
Mary, Whipple. “Individual freedom vs. cultural traditions.” Amazon. October 2, 2001. January, 12th 2002. http://www.amazon.com:buyinginfo:Someprefernettles.

Silvio Franceschinelli