|
Introduzione alla società Giapponese
Il Giappone è un Paese diverso. Molto diverso.
Introduzione alla società Giapponese
Il Giappone è un Paese diverso. Molto diverso.
Ma è forse proprio per questo che in tutto il mondo è andata sempre di più diffondendosi la curiosità nei confronti di questo arcipelago così misterioso: un Paese che ora somiglia ad antiche illustrazioni su pergamena, ora pare una futuristica metropoli di led e poi muta di nuovo, lasciando il visitatore occidentale senza parole adatte a esprimere quello che vede.
La cultura e società giapponesi sono andate cambiando nel corso dei secoli, sia prendendo esempio da tutto quello in quanto straniero potesse affascinare o essere utile, sia sviluppando autonomamente alcune proprie caratteristiche. Poi le due cose sono a loro volta compenetrate, portando allo luca Dsviluppo di aspetti del tutto nuovi ed originali. O anche bizzarri, maniacali, incomprensibili. Per un occidentale, naturalmente.
Il Giappone è apprezzabile per questa sua grande varietà che mai potrà stancare il curioso, capace di andare oltre le cartoline dove sullo sfondo di petali di ciliegio e Shinkansen in corsa si staglia il profilo del monte Fuji.
Iniziamo questo viaggio nella società giapponese parlando della bandiera del Sol Levante e della sua storia.
Bandiera del Giappone, ecco cosa devi sapere
Che terra meravigliosa è il Giappone. Una nazione che offre una quantità indescrivibile di attrazioni, da ogni punto di vista: architettonico, naturalistico o culturale. Servirebbe tempo per visitarla in lungo e in largo, basti pensare alla capitale Tokyo o ad una città come Kyoto per le quali ci vorrebbero delle settimane se non addirittura mesi per scoprirle tutte. Metropoli moderne ma che conservano un fascino dettato da una cultura assai profonda pur completamente differente dalla nostra. Non è un caso che il Giappone sia una delle mete preferite per il viaggio di nozze. Sono numerose che le coppie che lo scelgono come posto ideale per una lunga vacanza all’insegna dell’amore. E così partono, a dispetto delle numerose ore di volo, con libri romantici da leggere per lasciarsi accompagnare durante il tragitto e sognano a occhi aperti. In attesa dell’arrivo e del nuovo mondo da osservare e studiare. Più che una guida turistica, comunque, questa vuole essere un’analisi su una caratteristica di questo isola nell’Oceano Pacifico rappresentata dalla sua bandiera nazionale. Ha sempre destato grande curiosità, per cui ci è sembrato il caso di approfondire l’argomento.
Qual è il significato della bandiera del Giappone?
Anzitutto la bandiera del Giappone è il simbolo del Paese, al pari del fiore di crisantemo che da noi ha tutto un altro significato non altrettanto gradevole. La bandiera, di forma rettangolare, ha uno sfondo completamente bianco all’interno del quale è inserito al centro un grande disco rosso che rappresenta il sole. Ufficialmente viene chiamata Nisshōki in lingua giapponese, ma è più comunemente nota come Hinomaru che sta proprio a significare disco solare. Nonostante l’antichità, essa divenne ufficiale solo nel 1860, in occasione della visita negli Stati Uniti da parte della prima delegazione diplomatica nipponica che sia mai stata inviata all’ estero. A causa della posizione del Sol Levante a ovest dell’Oceano Pacifico, il sole sorge nella parte opposta del mare, a est. E proprio questa sarebbe stata, molto semplicemente, la fonte di ispirazione per stabilire il design del simbolo nazionale. In realtà, in patria, non tutti riescono ad apprezzarlo a pieno a causa della sua associazione con l'ultranazionalismo. Anche l’utilizzo della stessa nelle scuole è stato spesso fonte di dibattito, senza tuttavia arrivare mai a una decisione unanime contraria.
Cosa vuol dire bandiera del Giappone imperiale?
La bandiera attuale è diventata ufficiale solo nel 1999. Ma la versione che crea maggiore imbarazzo è un’altra: è la sua variante chiamata Kyokujitsuki (che significa bandiera del Sole nascente), quella con il disco rosso su fondo bianco e i sedici raggi che si irradiano a partire dal centro, la storica bandiera dell’Impero. Sedici sono anche i petali del crisantemo che si possono trovare all’interno del simbolo della casata imperiale. I primi problemi sorsero dopo la guerra quando nel 1945 la Kyokujitsuki iniziò a essere vista in maniera negativa da chi aveva partecipato al conflitto. La nuova Costituzione praticamente rase al suolo l’esercito: al suo posto ci furono le Forze di Autodifesa. Piccolo privilegio alla Marina: poteva mantenere la bandiera con i raggi, ma con il disco del sole un po’ verso sinistra. Ancora oggi la Hinomaru non è facile, come già detto, di trovarla esposta in Giappone mentre è più facile incontrare la bandiera Kyokujitsuki, specialmente nelle località vicino alla costa e nei porti poiché tra i pescatori è considerata di buon auspicio. Insomma, la storia è sempre difficile da cancellare.
Quando c’è stato il cambio di bandiera in Giappone?
In Giappone la bandiera militare è considerata quella del Sol Nascente. Introdotta nello shogunato di Tokugawa, in seguito riconosciuto come periodo Edo, è considerata come un simbolo di buon auspicio e portafortuna. Durante la restaurazione Meiji divenne poi bandiera nazionale. Lo stile in realtà è assai simile a quello della bandiera ufficiale, con l’aggiunta però dei sedici raggi per la Terra del Sol Levante. Dopo la sconfitta del Giappone nel 1945 l'esercito e la marina imperiale si disgregarono, e la bandiera passò nel dimenticatoio. Qualche anno dopo, più precisamente nel 1954, fu poi ripristinata a seguito della ristabilizzazione delle forze di autodifesa. Le forze di autodifesa marittime e le forze di terra ne utilizzano due versioni differenti: la prima a 16 raggi mentre la seconda a 8 raggi. La bandiera non gode di ottima reputazione, specialmente tra Cina e Corea del Sud. Le motivazioni di questo astio nei confronti del simbolo militare del Giappone sono dovute alla sua origine associata al militarismo e all'imperialismo. Durante le olimpiadi di Pechino, ai giapponesi fu richiesto di non sventolare la bandiera in modo da non causare problemi ai cinesi. Pur se ufficialmente sostituita dalla nuova, che tutti oggi riconosciamo, la vecchia è ancora visibile e può essere osservata a manifestazioni sportive oppure a proteste e manifestazioni politiche, dove i gruppi più estremisti, come ad esempio gli Uyoku dantai, la utilizzano per esprimere il loro patriottismo. In più, la bandiera del Sole Nascente appare anche su confezioni di prodotti commerciali, su qualche quotidiano oltre ad essere utilizzata dai pescatori per segnalare imbarcazioni con un grande carico di pesce.
Qual era la bandiera del Giappone nella Seconda Guerra Mondiale?
L’imperialismo giapponese nel corso della Seconda Guerra Mondiale si estrinsecava proprio attraverso l’esposizione della bandiera, con i cittadini del Sud-est asiatico che erano sostanzialmente obbligati a metterla in mostra al pari degli studenti che avevano l’obbligo di cantare l’inno nel corso delle campagne di sensibilizzazione mattutine. Qualche eccezione c’era: alle Filippine, all'Indonesia, e al Manchukuo, veniva dato il permesso di esporre anche le loro bandiere locali. Per i giapponesi di quel tempo, la Hinomaru era la "bandiera del Sol Levante che illumina le tenebre del mondo intero", per gli occidentali, rappresenta uno dei simboli raffiguranti la potenza militare giapponese. Dietro a questa bandiera, dalla forma e dal contenuto così semplici c’è dietro una storia importante, fatta di guerra e contraddizioni. Oggi ci appare come un semplice disco rosso su sfondo bianco, a ricordarci un sole splendente ed è l’unico significato che gli si deve attribuire.
In questa sezione cercheremo di capire meglio questo Paese e i suoi abitanti, cercando di andare oltre a quello che ogni giorno ci viene mostrato da anime, manga, drama, notiziari e quanto altro possa ruotarvi attorno. |