Lavorare in Giappone : Il Visto
Soggiornare in Giappone più di 90 giorni, e dedicarsi ad una attività remunerata, è IMPOSSIBILE, se non si dispone di un visto (noto ai più come "VISA"), che dovrà essere ottenuto presso il consolato o l'ambasciata giapponese DEL PROPRIO PAESE D'ORIGINE; ciò significa che il visto va ottenuto PRIMA dell'ingresso in Giappone: ottenerlo su suolo giapponese è di norma impossibile.
Come avrete intuito, esiste un'ampia varietà di permessi di soggiorno, e NON TUTTI consentono l'attività lavorativa. Il normale VISTO TURISTICO, ad esempio, non la consente affatto; questo visto viene rilasciato ad ogni visitatore europeo in posseso di un biglietto di andata e ritorno dal suolo giapponese, e di un documento valido atto a certificarne la cittadinanza (passaporto);il visto turistico consente, di norma, un soggiorno massimo su suolo giapponese di 90 giorni.
VISTO: TIPOLOGIE E MODALITA' DI OTTENIMENTO
Il sito web del ministero degli esteri giapponese è senza dubbio il punto di riferimento per chiunque intenda avere informazioni precise riguardo le modalità di ottenimento di un visto di studio o lavoro, e la tipologia di visti rilasciati dalle autorità giapponesi:
http://www.mofa.go.jp/j_info/visit/visa/long/index.html
Accedendo al link, noterete che esistono moltissimi tipi di visto, suddivisi per categoria:
-Visti specifici (specified visa): riguardano stranieri coinvolti in attività di scambio.
-Visti diplomatici (diplomatic visa & official visa).
-VISTI DI STUDIO
Esistono visti "generali", come quelli di studio, che prevedono un soggiorno di massimo di 2 anni (il minimo è di 1 anno, ma potete decidere di tornare quando volete, anche mesi prima della scadenza dello stesso); di per sé i visti di studio NON consentono alcun tipo di attività lavorativa. Diversamente da quanto avviene con un normale visto turistico, è tuttavia possibile ottenere un permesso specifico integrativo al visto di studio("permesso di lavoro"), che consente di lavorare part-time per un numero limitato di ore settimanali (indicativamente 4 ore al giorno per uno studente di scuola di lingue, e 28 ore settimanali per uno studente universitario); tenete ben presente che se si dispone di una College student visa (visto per studenti universitari) o di una Precollege student visa (visto per studenti di scuola secondaria o scuola di lingue) il permesso di lavoro part time va OTTENUTO SEPARATAMENTE, presso le autorità competenti, e lavorare senza di esso significa rischiare l'espulsione. Di norma, le scuole o università giapponesi, in qualità di “garanti”, aiutano gli studenti nelle formalità burocratiche necessarie ad ottenere questa integrazione specifica. Le pratiche connesse all'emissione del visto ( di qualunque tipo esso sia), sono infatti legate alla figura di un "garante": nel caso del visto di studio, la scuola che si intende frequentare.
Il "Precollege student visa" è forse l'ideale per chi intende vivere una esperienza di medio-lungo termine in giappone. Questo visto consente un soggiorno superiore ai 90 giorni e la possibilità di dedicarsi a brevi attività part-time, come sopra spiegato. L'emissione di questo visto è in ogni caso legata a condizioni specifiche: è necessario dimostrare di avere una disponibilità economica che garantisca il proprio mantenimento per l'intera durata del soggiorno, ed è altresì necessario dimostrare di essere iscritti ad un istituto scolastico, che dovrà fare da garante. L'emissione di un visto di studio prevede inoltre che il richiedente specifichi le ragioni del soggiorno di studio che intende intraprendere, di solito sotto forma di "lettera d'intenti" inviata all'istituto scolastico che si intende frequentare.
Tenete presente, a riguardo, che l'Associazione Ochacaffè, fra le varie attività ed iniziative proposte, offre anche assistenza nell' affrontare l'iter burocraticho necessario all'ottenimento dei visti di studio.
-VISTI CHE CONSENTONO DI SVOLGERE ATTIVITA' LAVORATIVA (working visa)
E' prevista l'emissione di visti lavorativi solo per specifiche PROFESSIONI QUALIFICATE. E' importante sottolineare, inoltre, che un visto di lavoro consente di intraprendere professioni legate ad UN SOLO settore specifico: una volta ottenuto un visto legato ad un dato settore professionale, insomma, le possibilità occupazionali sono legate a quel settore specifico, a meno di "cambiare il tipo visa", ovvero il proprio status di residenza.
Ottenere un visto di questo genere è una procedura davvero complessa. Facendo domanda tramite l'ambasciata o il consolato giapponese del proprio paese, bisognerà innanzi tutto dimostrare il possesso di requisiti precisi: spesso il requisito fondamentale consiste nel dimostrare 10 anni di esperienza lavorativa in un campo professionale specifico. Questo siginifica che per un ventenne, e soprattutto senza una laurea, la possibilità di soggiornare in Giappone per più di 90 giorni, e magare tentare una breve esperienza lavorativa, è purtroppo limitata a soggiorni (e dunque visti) di studio, attività di volontariato, scambi culturali o simili.
Come per i visti di studio, le pratiche burocratiche connesse all'emissione del visto lavorativo sono legate alla figura di un "garante", in questo caso l'azienda ( il datore di lavoro) che intende assumervi. Tramite il garante è possibile ottenere un certificato di eleggibilità dalle Autorità di immigrazione giapponesi, che certificherà l'effettiva esistenza di un contratto.
Notate che l'ottenimento di un visto, sia esso di studio o di lavoro, è impossibile senza la disponibilità di un cittadino giapponese (soggetto singolo o giuridico, quale può essere un'azienda o un istituto di formazione) ad"invitarvi" in giappone, assicurandovi un'istruzione o, nel caso di un visto di lavoro, un reddito stabile. Ovviamente fare da garante ad un cittadino non giapponese è costoso in termini di tempo e denaro, ed è anche per questa ragione che trovare un garante, e dunque un lavoro, è così difficile: non tutte le ditte alla ricerca di dipendenti stranieri, infatti, sono davvero disposte a sobbarcarsi gli oneri burocratici di questo tipo di procedura.
DUNQUE, RIASSUMENDO:
Per ottenere un visto di studio, è necessario rivolgersi, tramite un garante, alle autorità giapponesi competenti. Si dovrà presentare con almeno 6 mesi di anticipo (non è mai troppo presto) la documentazione che attesti l`effettiva iscrizione ad una scuola per il periodo richiesto, la copertura economica necessaria a sostenere le spese di studio e di soggiorno in Giappone, ed una serie di documenti da cui si evincano i dati personali del richiedente e le motivazioni che lo portano a studiare la lingua giapponese. Dopo i necessari controlli, le autorità giapponesi emetteranno un "Certificato di elegibilità" che autorizza il richiedente a ricevere il visto di studio. Con tale documento e con un passaporto valido, il richiedente potra` dunque recarsi all`Ambasciata del Giappone del proprio paese (in Italia a Roma, oppure a Milano) dove otterra` un visto temporaneo. SOLO al momento del suo effettivo ingresso in Giappone, al controllo doganale dell`aeroporto, il visto temporaneo sara` trasformato in Visto di studio per la durata richiesta.
Il Visto di studio e` rinnovabile.
L'iter per ottenere un visto di lavoro è simile: Un cittadino italiano diretto in Giappone per svolgere attività lavorative, deve richiedere il Certificato di Eleggibilità (Certificate of Eligibility) presso il Ministero di Grazia e Giustizia giapponese. La richiesta è a cura del datore di lavoro, dopo l’avvenuta stipula del contratto. Il Certificato di Eleggibilità permette poi di ottenere il visto presso l’Ambasciata giapponese.
L' ALIEN REGISTRATION CARD
Uno straniero che risieda in giappone per un periodo inferiore ai 90 giorni è tenuto a portare con sé il passaporto in ogni momento, quale documento di identificazione recante il visto temporaneo per ragioni turistiche. Se si risiede in giappone per un lasso di tempo superiore ai 90 giorni, però, si rende necessario fare domanda ed ottenere una “alien registrarion card”. La domanda va inoltrata nei primi 90 giorni di permanenza sul suolo giapponese, presso gli uffici amministrativi del comune giapponese di residenza.
L'alien registration card è una tessera con foto che funge da documento d'identità, e si rende necessaria in una molteplicità di occasioni: richiedere assistenza sanitaria, aprire conti in banca, affittare un appartamento...
L'Alien registration card, di fatto, sostituisce il passaporto quale documento d'identità corrente, e per questo va portata con sé sempre e dovunque, nonché prontamente esibita in caso di controllo delle forse dell'ordine.
SITI INTERNET DI RIFERIMENTO:
Ministero degli affari esteri giapponese (MOFA): http://www.mofa.go.jp/j_info/visit/visa/index.html
Consolato generale del giappone a Milano: http://www.milano.it.emb-japan.go.jp/page3.htm
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