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Bevande alcoliche

Il consumo di alcolici ha un ruolo fondamentale nella società giapponese, giudicando anche dall’ubiquità di izakaya (osterie giapponesi) e macchine distributrici in pubblico che dispensano birra, saké, e whiskey. Le occasioni per bere, tipicamente organizzate in ristoranti e izakaya, sono molto comuni, e ritenute necessarie per rinforzare i legami sociali e d’affari. Il rifiutare di bere alcolici è spesso considerato offensivo, specie in ambiente di lavoro: è molto più facile ottenere un importante contratto dopo un gran bevuta che dopo una riunione ufficiale. L’alcool viene sempre consumato con cibo, in particolare con frutti di mare, di solito di tipo non identificabile, pollo fritto, spiedini o altri snack. Se volete bere, andate a nomiya o in un dei trendy cafè-bars; a almeno che voi abbiate amici giapponesi di cui vi fidate, evitate hostess bars e clubs, che sono solo bettole che aspettano di svuotarvi il portafogli. Le bevande alcoliche sono vendute nei supermercati, nei centri commerciali, nei minimarket, nei negozi di liquori (sakaya) e nei distributori automatici (sebbene le macchine in pubblico chiudano dopo le 11 di sera). L’età minima per il consumo legale di alcolici, così come per il fumo, è 20 anni.

In Giappone si può apprezzare una grande varietà di bevande alcoliche. Ecco alcune delle più comuni:

Vino di riso (nihonshu o sake)
Comunemente chiamato sake al di fuori del Giappone, il nihonshu o sake (in giapponese sake è anche il termine generale per qualsiasi tipo di alcol) è preparato usando riso, acqua e muffa bianca koji come ingredienti di base, fermentati più volte. Un tipico sake ha tra i 10 e i 20 gradi di alcol, di solito è chiaro, con un profumo di lievito ed un gusto che è una miscela di dolce e acido, astringente e generoso.
Nei pasti tradizionali, viene considerato equivalente al riso per cui non viene preso assieme. Non ci sono “annate”, dato che il saké non migliora con l’invecchiamento, per cui di solito viene bevuto il saké dell’anno corrente. Oltre a quelli dei maggiori produttori, ci sono innumerevoli altri “vini di riso” tipici (jizake). Questo alcolico viene consumato caldo o freddo ed è di solito filtrato, sebbene sia popolare anche il nihonshu non filtrato (nigorizake). I sake di qualità migliore non vanno bevuti caldi.
Ci sono marche nazionali, e ma anche il jizaké, saké locale, fatto da quasi tremila distillerie in tutto il paese. Anche se la degustazione di saké non è un passatempo nazionale così come succede in Francia col vino, la degustazione di saké è un serio sport tra connoisseurs. Il saké è suddiviso in 3 livelli: il tokkyu (di qualità superiore), l’ ikkyu (prima classe), e nikyu (seconda classe); qualsiasi saké che non è stato classificato è nikyu, dunque alcuni prodotti sotto l’etichetta nikyu, in realtà sono ikkyu o tokkyu, risparmiando sulle tasse usando un’etichetta meno costosa. In aggiunta alla classificazione, gli assaggiatori di saké distinguono tra amakuchi (dolce) e karakuchi (secco). Il saké è servito in due modi, atsukan (scaldato) e reishu (freddo), quest’ ultimo spesso preferito in estate. Un modo interessante di bere il saké è da un masu, una scatola di cipresso usata come misura di riso, con un pizzico di sale sul bordo. Per variare, si può provare il nigori- zaké, una bevanda lattea, non filtrato, spesso servito in trattorie, e namazaké, un tipo di saké a gusto pieno crudo raké.

Shochu, Awamori
Shochu è un liquore distillato ad alta percentuale alcolica (di solito tra il 20% e il 40% circa), con odore pungente. E’ comunemente preparato con riso, patate dolci, frumento, canna da zucchero o patate dolci da Kyushu, dove il processo di distillazione fu introdotto dai Tedeschi nel periodo Edo. Di solito viene servito mescolato con acqua e riso, succo di frutta ed acqua frizzante, oppure tè cinese (oolong). Popolare è lo oyuwari (con acqua calda).
“Awamori” è la versione di Okinawa dello shochu. Si distingue dallo shochu prettamente nipponico per una più lunga fase di macinazione del riso, in stile thai, invece di una macinazione più breve in stile giapponese; nella preparazione dell’Awamori, inoltre, si usa una muffa nera koji, originaria proprio di Okinawa.

Chuhai
Chuhai (il nome è derivato dallo shochu highball, un liquore con soda) indica un’insieme di bevande al sapore di frutta e di basso contenuto alcolico, tra il 5 e l’8 per cento. Le varianti di gusto più comuni includono limone, susine giapponesi, pesca, pompelmo, limetta, e mikan (il mandarino giapponese). In aggiunta, ci sono molti sapori stagionali: quelli di più recente introduzione includono la pera invernale, l’ananas e il nashi (pera giapponese).Il chuhai è una bevanda a base di shochu, ed è disponibile in lattina in ogni esercizio commerciale che venda alcolici. Di regola, lo preferiscono le donne per il suo gusto molto dolce.

Vino di Susina (umeshu)
L’umeshu è un distillalto di susine giapponesi (ume), zucchero e shochu oppure nihonsu. Il suo sapore ed aroma dolce, fruttoso e succoso, attrae anche chi prova avversione per gli altri alcolici. Spesso fatto in casa, si può comunque trovare facilmente ovunque siano venduti alcolici. Di solito viene servito con ghiaccio, mescolato con soda, oppure come un umeshu sawa (umeshu acido).

Birra
La birra è la bevanda alcolica più diffusa in Giappone. I principali produttori di birra giapponese sono Asahi, Kirin, Suntory e Sapporo. Per il Giappone, quella della preparazione della birra è una pratica importata all’inizio del periodo Meiji dalla Germania, come progetto di sviluppo per la parte settentrionale dell’isola Hokkaido.
Le principali marche di birra oggi sono: Asahi, Kirin, Orion, Sapporo, Suntory, Kiuchi e Baird.

Happoshu
Happoshu (lett. "alcol frizzante", anche conosciuto come birra di basso malto) è un’invenzione, relativamente recente, dei produttori di birra giapponesi. Ha un sapore e percentuale alcolica simile alla birra, ma un minor contenuto di malto, il che comporta un sapore diverso e più leggero. Inoltre, sempre a causa del basso contenuto di malto, lo happoshu viene tassato in modo diverso da quello della birra ed è di conseguenza venduto a un prezzo più basso.

Third beer
"Third beer" (chiamata anche happousei 発泡性) è lo sviluppo più recente nel settore dell’industria della birra giapponese. Nata in reazione ai cambiamenti che hanno riclassificato il contenuto del malto della birra e di conseguenza hanno incrementato il prezzo dell’ happoshu, questa bevanda simile alla birra contiene piselli, soya o frumento al posto del malto.

Vino

Il vino diventando sempre più popolare fra i giapponesi, in particolare tra le donne, e considerato una bevanda di classe. Mentre vini rossi, bianchi e frizzanti da Francia, Italia, Stati Uniti e Australia sono largamente importati e disponibili, esiste anche un’industria del vino domestica crescente e considerevole. La regione giapponese più famosa per la produzione di vino è la prefettura dello Yamanashi.

Altri liquori
Il whisky è forse il secondo liquore occidentale più famoso in Giappone ed è spesso servito con ghiaccio o mescolato con acqua e ghiaccio. Anche un’ampia varietà di bevande a base di gin e vodka è comunemente disponibile nei bar, ristoranti ed izakaya.

Bevande non alcoliche
Tipiche bibite analcoliche in bar e ristoranti includono kora (cola), Kirin remon (limone), e un liquido all’ arancia chiamato ingannevolmente jusu (succo). Se volete succo genuino, chiedete per hyaku pasento (100 per cento), ma non contate sulla sua disponibilità ovunque. La soda liscia è tanzan (a volte ravvivato con coloranti o ciliegio maraschino). Mizu (acqua) e cha (tè) ci sono sempre e spesso offerti gratuitamente con i pasti.

Il galateo giapponese per il consumo di alcolici
Quando si beve in compagnia, è uso dei Giapponesi servirsi reciprocamente. In genere le bevande arrivano in grandi caraffe, bottiglie o altro; è raro che ognuno ordini la propria bevanda diversa dagli altri, e quasi mai si vede acqua sul tavolo ad una cena importante. Quando il vostro compagno si offre di versarvi da bere, alzate il vostro bicchiere o tazza da sakè. Poi, fate anche voi la stessa cosa. Siate sempre pronti a riempire la tazza del vostro compagno nel caso si svuoti, e siate preparati perché vi offriranno in continuazione da bere spietatamente, più di quanto potreste riuscire ad ingoiare.

All’inizio di un pasto o una festa si dovrebbe cominciare a bere finché nella vostra compagnia non siano stati tutti serviti, e i bicchieri non vengano alzati per un brindisi (kampai). Altri tipi di brindisi sono accetabili, ma evita di usare il termine "cin cin" per brindare, in quanto in Giappone questa espressione si riferisce ai genitali maschili.

Mentre è considerato maleducato chi si ubriaca in alcuni ristoranti formali, ad esempio in ristoranti che servono kaiseki ryori (haute cuisine giapponese), non si può dire lo stesso per altri tipi di ristoranti, come in izakaya,a patto che non si infastidiscano gli altri clienti.