Scrittori Ainu moderni
Già dalla fine del diciannovesimo secolo, diversi autori Ainu si sono prodigati per divulgare le loro tradizioni orali in Giappone mettendole per iscritto, cosa che le avrebbe rese più “dignitose” secondo il pensiero nipponico. Citerò di seguito alcuni dei più famosi poeti e scrittori Ainu (tra i quali sarebbe opportuno annoverare anche Kayano Shigeru, ma di lui si parlerà più esaustivamente in seguito) che non mi è stato possibile approfondire nel corso di questa tesi.
Trovo tuttavia importantissimo menzionarli per gli ingenti contributi da loro apportati nell’ambito del patrimonio culturale Ainu. La maggior parte di essi sono vissuti a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, quando ancora l’assimilazione propugnata dai Wajin non aveva ancora completamente corrotto la loro cultura.
Kannari Matsu (金成マツ, 1875-1961): registrò 92 diversi yukar, occupanti in tutto oltre 70 quaderni. Verranno in seguito stampati e pubblicati con traduzione in giapponese al fianco e note da Kindaichi Kyōsuke. Per trascrivere la lingua Ainu, Kannari fece uso dell’alfabeto latino. Ha continuato a registrare poemi per un periodo di oltre 15 anni, dal 1928 al 1944. Per il suo strenuo lavoro, lo stato giapponese le conferì sovvenzioni e riconoscimenti. Il suo lavoro venne continuato dai suoi nipoti, Chiri Yukie (知里 幸恵), Takao, e Mashiho. Honda si è servito di uno di questi yukar, “Kanokanpe karitenpe” per il suo romanzo “Ainu Minzoku”.
Yae Kurō (八重九郎, 1885-1978): bardo. Honda Katsuichi ha usato uno yukar divino da lui tramandato per il suo romanzo “Ainu Minzoku”. Ha partecipato a diverse trasmissioni sui costumi Ainu trasmesse da un’emittente televisiva di Sapporo.
Nishijima Teru (西島てる, 1898-1988): dotata di una memoria stupefacente, ricordava alla perfezione rituali antichi, tramandati dai suoi avi, ed addirittura canzoni intonate dai suoi vicini durante l’infanzia. Honda ha basato il funerale di uno dei suoi personaggi in “Ainu Minzoku” sul dettaglio resoconto di Nishijima.
Kimura Kimi (木村きみ, 1900-1988): studiosa. Ha trascritto diversi racconti e leggende della sua terra di nascita, il bacino di Saru. Una di queste, “Kotan no yōto” (“La Spada Magica del Kotan”) è stata utilizzata da Honda nel suo romanzo “Ainu Minzoku”. Ha anche effettuato studi filologici in merito al dialetto di Saru.
Iboshi Hokuto (違星北斗, 1901-1929): attivista Ainu. Conosciuto principalmente come poeta, si destreggiò nella composizione di tanka. La sua poesia è intrisa di nostalgia del passato, ma è anche tinta dei toni veementi della rivoluzione. E’ suo il componimento in epigrafe a questa tesi. La sua raccolta di poesie fu pubblicata postuma, nel 1930, sotto il titolo di “Kotan”.
Chiri Takao (知里たかお,1907-1965): autore del primo dizionario Ainu – Giapponese – Ainu.
Chiri Mashiho (知里 真志保, 1909-1961): linguista. Più che sullo yukar, concentrò i suoi sforzi sul linguaggio colloquiale Ainu. Collaborò alla stesura del sovracitato dizionario. Probabilmente il primo Ainu ad aver ricevuto una laurea ad honorem per i suoi studi.
Note:
20) Sjöberg, Katarina, The Return of the Ainu, 1993, Capitolo tre.
Testo tratto dalla tesi di laurea di: Valentina Vignola. |