Il primo film ad uscire nei cinema giapponesi fu un film importato nel 1896, il primo film giapponese fu proiettato l’anno seguente.
La storia cinematografica giapponese conta più di 100 anni.
L’ Età d’Oro
Il periodo del dopo-guerra intorno al 1950 spesso viene definito l’età d’oro del cinema giapponese.
Tra i registi di rilievo che furono attivi troviamo Ozu Yasujirou (Viaggio a Tokyo e Tarda Primavera) , Mizoguchi Kenji ( Sansho the Dayu e Ugetsu Monogatari), Naruse Mikio (Ukigumo e Meshi) , Kurosawa Akira (Rashomon” e I sette Samurai) , e Kinoshita Keisuke (Nijū-shi no Hitomi e Nihon no higeki).
Questo fu un periodo prolifico con molti film che vincevano importanti premi premi ai Festival del cinema di Venezia, Cannes e altri. In seguito, negli anni `60 furono prodotti molti film di puro intrattenimento, e gli spettatori raggiunsero il numero di 1,1 miliardi negli anni più floridi.
Uscirono anche molti film di minore qualità durante questo boom del cinema e questo ha contribuito a dare una cattiva reputazione ai film nipponici, un fatto che ha creato molte difficoltà ai singoli film di qualità e alle compagnie di film che cercavano successo al botteghino.
Generi
Il cinema giapponese si suddivide in vari generi, i cui capitoli più importanti sono costituiti da:
Anime: cioè i cartoni animati. L’ animazione è sempre stato un settore fertile, e i classici “Astroboy ” e Kimba il Leone Bianco di Tezuka Osamu sono stati seguiti da Akira di Ootomo e da La Principessa Mononoke, La Città Incantata e Ponyo sulla scogliera di Miyazaki Hayao, ed altri lavori di alto livello che hanno ricevuto acclamazione internazionale.
Jidaigeki: l’era durante o precedente il periodo Edo (1603–1868). Yojimbo e altri capolavori di Akira Kurosawa ne sono buoni esempi. Il cosiddetto samurai cinema (detto anche chambara dal suono delle spade in combattimento) è il filone più conosciuto di questo settore, con lavori come quelli sulla storia di Zatoichi (dai primissimi in bianco e nero al più recente di Takeshi Kitano) o The Twilight Samurai di Yoji Yamada.
J-Horror: film dell’orrore come Audition di Takashi Miike , il cyberpunk Tetsuo di Shinya Tsukamoto, il violento Battle Royale di Kinji Fukasaku e le serie The Ring (di Hideo Nakata il primo episodio) e di Ju-on (regia di Takashi Shimizu). E’ il genere che ha avuto più successo al botteghino, con film entrati nell’immaginario collettivo tanto che molti di questi film sono stati rifatti da produzioni statunitensi, spesso sostituendo la tensione originale con esplosioni di effetti speciali.
Kaiju: film di mostri il cui più famoso esponente è sicuramente Godzilla.
Pink film: softcore pornografia spesso impegnata socialmente ed esteticamente molto curata. Iniziata nei primi anni ’60, questo genere continua tutt’oggi grazie ai cosiddetti “Sette dei fortunati del Pink”:Toshiya Ueno, Shinji Imaoka, Yoshitaka Kamata, Toshiro Enomoto, Yūji Tajiri, Mitsuru Meike e Rei Sakamoto.
Film sulla yakuza: storie dal mondo della mafia giapponese. Takashi Miike e Takeshi Kitano sono i più prolifici registi di questo genere.
Seishun eiga: film che trattano storie di teenager e studenti.
Inoltre, i film Gendaigeki trattano storie di vita moderna (in opposizione ai Jidaigeki) e quelli Shomingeki raccontano storie realistiche incentrate su lavoratori.
Altro filone di successo è quello dei film “live action” tratti da manga ed anime, tra questi ricordiamo il leggero ma divertente “Cutey Honey”, il bellissimo, imperdibile “Kyashan - La rinascita” (visto a ESTremamente Orientale 2010, con Yusuka Iseya nei panni del protagonista) e il recente, esilarante “Yattaman”.
Prospettive per l’industria
Anche se mancano certezze sulla sorte dell’industria cinematografica giapponese, recentemente si sono verificati episodi di buon auspicio per quest’industria. Innanzitutto, sono apparsi nuovi talenti e non sempre attraverso i canali tradizionali ma anche in televisione e nel settore della pubblicità. Tra gli altri, sono stati ben accolti ed hanno vinto premi internazionali i lavori di Kitano Takeshi (Hana-Bi, Achille e la Tartaruga), Suou Masayuki, Iwan Shunji, e Takenaka Naoto. Departures di Yojiro Takita vince l’oscar nel 2009 come miglior film straniero, e l’anno successivo riceve il premio del pubblico al Far East Film Festival e viene distribuito con un discreto successo di pubblico anche in Italia.
Sfortunatamente la serie di film Tora-san è terminata nel 1996 a causa della morte di Atsumi Kiyoshi, l’attore protagonista. Iniziata nel 1969, questa serie di film ha catturato il cuore dei giapponesi con un perspicace ritratto della psicologia di questa nazione.
A livello di proiezioni, numerosi “complessi cinema” sono stati creati in Giappone negli anni ’90. Questi multiplex enormi sono integrati in centri commerciali e complessi di ristoranti ed attirano gli spettatori con i “late shows”. Contemporaneamente, i film più vecchi sono diventati facilmente accessibili su video a noleggio e su internet, fatto che dimostra come più persone si diano alla ricerca di film particolari o datati. Nel 1985 fu fondato il Festival Internazionale dei Film di Tokyo per incoraggiare nuovi talenti, inizialmente era biennale ma dal 1991 diventa un evento annuale. Le categorie premiate variano ogni anno ma rimane il Tokyo Sakura Grand Prix, per il miglior film. A questo festival, tra i maggiori in Asia, si affiancano ogni anno vari festival di film a tema speciale (esiste anche un festival a Tokyo specializzato in film italiani, sempre molto frequentato).
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