ABOUT LOVE TOKYO
Un gran film giapponese ricco di contenuti cinesi. Diretto da Mistuo Yanagimachi, interpretato da Jun Togawa e Hiroshi Fujioka, è girato con un cast misto sinogiapponese in Giappone e focalizza la vicenda su di un gruppo di studenti fuori sede e i problemi con le quali sono costretti a convivere (principalmente di natura economica, ma anche l’indisposizione che i giapponesi mostrano nei confronti dei cinesi). Il protagonista è un giovane uomo che vive in un ostello insieme ai suoi compagni di classe cinesi, ognuno dei quali soffre di crisi esistenziali. Resta sostanzialmente indifferente alle loro problematiche, che comincia le riprese della pellicola come macellaio e le conclude lavorando come gigolò, truffando nel mentre giocatori di pachinko che lo avvicinano ad un impotente capo mafioso e alla ragazza dei suoi sogni – o almeno così crede. In realtà lei si rivelerà essere una giovane cinese naturalizzata giapponese, che al contrario delle ambizioni del ragazzo desidera tornare in Cina ma non può farlo. Esiste casualmente un film parallelo a questo, un film cinese intitolato "Those Left Behind", che descrive la vita (e gli intrighi) delle ragazze che rimangono in Cina mentre i loro compagni “studiano” in Giappone, enfatizzando le influenze corruttrici di questa condizione di lontananza.
AME AGARU
Quest’ultimo “ultimo film” di Kurosawa si sviluppa sugli appunti che egli stesso stava scrivendo fino a prima della sua morte, ed è diretto da un altro regista. È un film decisamente positivo, fedele allo stile cinematografico di Kurosawa: mostra la semplice storia di un samurai leggendario ma povero, penalizzato dalla sua eccessiva gentilezza verso gli altri. Gli appassionati delle scene di combattimento saranno ampiamente appagati dai rapidissimi e violenti duelli di spada che abbondano in questo film, forse per la prima volta dalle pellicole storiche dei ronin di Kurosawa interpretate da Mifune Toshiro negli anni cinquanta e sessanta.
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