KIKI DELIVERY SERVICE

LEGGI SCHEDA COMPLETA >>

KIKUJIRO NO NATSU

Il primo film “leggero” di Takeshi Kitano dopo un lungo periodo di film decisamente più pesanti. È la storia del sempliciotto (o forse semplicemente pigro) Kikujiro, interpretato da Takeshi Kitano, che accompagna un ragazzino durante l’estate nella sua ricerca alla madre che l’ha abbandonato. Quello che scopriranno è stupefacente. Per metà un “road movie” e per l’altra metà raccolta di opere comiche, il film oscilla da un episodio spassoso all’altro. È incredibile vedere un Kitano Takeshi, che ci ha abituati a film di tutt’altro genere, riuscire ancora a comportarsi come un pagliaccio e ispirare tenerezza. Gli spettatori occidentali possono vedere scene della quotidianità del Giappone mai viste prima, dai giochi d’azzardo come corse di biciclette alle fermate degli autobus nelle zone rurali, dal campeggio giapponese in spiaggia ad altre e altre stranezze ancora.

KUBITSURI KIKYU

Tre brevi storie scritte da un artista di manga, Kobayashi Kenjiro. Nella prima si parla di tre studenti delle scuole superiori che decidono di commettere un suicidio (bizzarro), nella seconda della gelosia in una storia d’amore (classico e sinistro) e nella terza si parla di tre studentesse delle superiori che vengono aggredite da teste-palloni volanti sulla via del ritorno da scuola (assurdo). Ovviamente la terza scena è quella che viene visualizzata sia nel trailer che nel titolo, ed è quello che effettivamente giustifica il prezzo di una copia del film. Una pellicola strana, facile da capire persino da chi il giapponese non lo parla, divertente, bizzarro, folle, sorprendente. Ho detto ai miei amici giapponesi che avevo visto questo film (e nessuno di loro ne aveva mai sentito parlare) e ora tutti pensano che io sia uno svitato.

KUJAKU

Noto anche col nome di “Away With Words”.  Un drama di Hong Kong, che ha come protagonista l’attore giapponese Asano Tadanobu e un gruppo misto di attori cinesi e occidentali. Un meccanismo di costruzione/decostruzione surrealistico, stilistico e d’avanguardia sulla vita del vagabondo Asano, che combina scene della sua vita felice e meno di un perenne attaccamento al bancone e ai divani di un piccolo, triste e polveroso bar di Hong Kong con delle scene relative alla sua infanzia vissuta ad Okinawa. Passata una settimana da quando avevo visto questo film già non mi ricordavo di cosa parlasse, ma non dimenticherò mai quanto bello fosse. Debutto come direttore della fotografia Christopher Doyle per i film di Wong Kar-wai. Sembra più un film di Wong Kar-wai che un film di Wong Kar-wei! (???)

KUROI IE

Un film pauroso che parla di una frode assicurativa. In una “casa nera” i membri di una piccola famiglia contraggono regolarmente malattie, perdono arti oppure perdono la vita. Nella sede in cui è stata stipulata la polizza assicurativa un giovane agente inizia ad avere seri problemi per via del suo rapporto con la famiglia particolarmente sfortunata. Il fim, che comincia come una normale commedia horror, si trasforma velocemente in un thriller omicida psicotico e di suspense.
All’interno della famiglia il marito è un personaggio interessante, considerato che gli manca qualche rotella e ha un accento particolarmente penetrante; la moglie invece è una sorta di regina dal cuore di ghiaccio che però prende il bowling molto sul serio. L’agente assicurativo invece è decisamente ambiguo, e altalena tra la figura di un giovane deciso e convinto il minuto prima e un codardo senza speranza il minuto dopo. È un film che mette molta enfasi sul bowling, un po’ come nel film “The Big Lebowski”.

KYASHAN

LEGGI SCHEDA COMPLETA >>