Enka
Se avete passato del tempo in Giappone, avrete forse visto in televisione (probabilmente sulla NHK) delle persone in kimono canticchiare una canzone caratterizzata alternativamente da passaggi altisonanti e calmi, e da tremolanti vibrazioni delle vocali. Amata da alcuni, derisa da altri, questa è l'enka, a volte erroneamente identificata come la musica country del Giappone. Trovando le sue origini nella musica tradizionale, ma utilizzando anche strumenti moderni, l'enka ha raggiunto il massimo della popolarità alcuni decenni fa, ed ha subìto un calo in anni recenti, dato che il suo pubblico principale fatto di pensionati ha cominciato, bè, a morire; essa non è tuttavia del tutto sparita e ancora mostra segni di vita.
L'enka impiega soprattutto strumenti occidentali come le chitarre, il basso, la batteria, il sax e la tromba per ottenere il suo sound distintivo. Più degno di nota è comunque lo stile del canto, che utilizza la tecnica del "kobushi" per rendere la distintiva vibrazione vocale (che, in modo abbastanza bizzarro, assomiglia allo stile dell'ultima Karen Carpenter). Dal punto di vista dei testi, i temi dell'enka sono di solito le pene d'amore, il rimpianto di tempi passati e il bere da soli in un bar (spesso ambientati in città portuali come Yokohama o Nagasaki). Anche la pioggia è un tema ricorrente, e riflette le lacrime del narratore. Gli interpreti più giovani, come la studentessa di scuola media Maya Sakura e Jero, un afro-americano di Pittsburgh, si sono recentemente uniti ai ranghi dei cantanti del passato degni di nota come Chiyoko Shimakura e Hibari Misora nel mantenere la tradizione enka. I giovani cantanti stanno cercando di aggiornare il sound per attirare un po' l'interesse dei fan del pop ma, purtroppo, AKB48 e Arashi la fanno ancora da padrone in quel settore.
L'ultimo dell'anno gli spettatori possono vedere entrambi i generi insieme nella battaglia musicale "KOHAKU", sulla NHK. Questo festival è il Giappone in un microcosmo, il tradizionale fianco a fianco col luccicante stile moderno, kimono e minigonne sullo stesso palco. Sono sempre stato parziale nei gusti, con preferenze rivolte a Ozzy Osbourne e Judas Priest, ma quel qualcosa che somiglia alle chitarre di Morricone, i crescendi e i soggetti malinconici dell'enka hanno qualcosa di affascinante. Se avete tempo tra un ascolto di Bieber e uno di Lady Gaga, fate un tentativo con l'Enka. Potrebbe anche piacervi...
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