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Blizard
"Kamikaze Killers” (Atlantic, 1984) Avevano debuttato solo pochi mesi prima con l’acerbo ma promettente ‘Blizard Of Wizard’, contenente ben due cover dei Journey (tra cui ‘Liberty’, fino allora mai incisa da Neil Schon e compagni), ma è con questo secondo lavoro che fanno centro, ed è criminale che in Europa restino
dei perfetti sconosciuti. La formula resta la medesima, un metal melodico di squisita fattura, impreziosito
dalle esecuzioni funamboliche del chitarrista Toshiya ‘Ran’ Matsukawa (transitato anche negli X-Ray), con qualche parte vocale poppy e dal flavour vagamente adolescenziale; materiale comunque più energico di
quello che la mia descrizione può lasciar credere, con “Burning Sky” e “The Second Diamond” invero impressionanti per ardore ed eleganza. I primi quattro LP sono imperdibili, al pari di “Burning”, raro solista di Matsukawa, poi seguono tre lavori più mainstream prima dello scioglimento del 1991.
the Blue Hearts
Gruppo Rock and roll di grosso calibro, allo stesso livello di R.C. Succession, ai quali possono essere paragonati sia musicalmente che nei testi. Conosciuti soprattutto per il loro inno rock “Linda”, dopo essersi sciolti un po’ di anni fa si sono reincarnati come the High-Lows, gruppo ancora sul mercato.
BoA
"Best of Soul” (2005) BoA, sigla che sta per Beat of Angel, e’ una cantante Coreana che registra dischi sia in coreano che in giapponese (occasionalmente perfino in mandarino). Criticata perche’ di affida a collaboratori per farsi scrivere musica e parole, e’ comunque un perfetto esempio di J-pop e K-pop, con pezzi raffinati, eleganti e perfetti, influenzati da R&B e hip-hop. Listen to my Heart e’ stato il suo piu’ grande successo in Giappone, ed e’ un bel pezzo dai suoni curati e impeccabili. Seguono altre 16 canzoni leggere ma di buona fattura, un disco per una cena intima con poche persone, candele e decori etnici.
Boredoms
"Vision Creation NewSun" (2 CD) - WEA 1999 – Chiunque abbia soldi da buttar via puo’ usarli per questo pacchetto che include una maglietta, un adesivo (wow!) e una circuito elettrico che emette gorgoglii (wow wow!) ma niente libretto, solo misteriose icone. Il primo CD contiene nove traccie, il secondo tre (di cui una dal vivo). E’ buona musica semi-techno, singhiozzante, che raggiunge uno zenith dopo l’altro – percussioni, chitarra e le parole "vision creation new-sun" cantilenate senza fine. Saranno anche i Boredoms (NdT in italiano: le noie), ma sono selvaggi ed irraggiungibili da qualsiasi altro gruppo in giro, evocativamente belli. Metteteli nel lettore MP3 per quegli spostamenti che evitereste volentieri, e vi garantisco che dimenticherete dove siete.
"Vision Creation NewSun" (mini CD con tre canzoni) - WEA 1999 – Due canzoni firmate Boredoms, una dagli Uordoms. La prima dei First Boredoms e’ un remix/estratto dal set Vision Creation NewSun set, intitolato "Suncidal Cendencies (con una divertente presa in giro del logo dei Suicidal Tendencies all’interno); la seconda dei Boredoms e’ Moonsidal Cendencies e consiste in Yoshimi che canta su morbidi suoni elettronici. Uordoms e’ un pezzo dal vivo quasi completamente sconvolto da percussioni spasmodiche e maniacali che ne fanno la migliore (e piu’ lunga) performance del disco.
"Rebore 1" – Una raccolta ci canzoni riconoscibile dei Boredoms, rimissate scorrevolmente da
UNKLE in una fusione di piacevoli momenti. Solitamente interpreto le “Greatest Hits” come segno della morte vicina di un gruppo, e spero che I Boredoms sopravviveranno a questa. Nel dorso viene definita "Vol. 1" e mi chiedo quante ce ne possiamo aspettare. Buona fortuna ragazzi!
"Soul Discharge" con alcune delle prime bonus tracks dei Boredoms, demenziali e divertenti. Urla, grida, effetti sonori, ululati, latrati tastiere da quattro soldi, percussioni, e qualsiasi tipo di music (perfino chitarra hawaiana!) cuciti assieme in un misto confusionario. NON vi fara’ venire il mal di testa, anzi vi fara’ probabilmente sorridere. Ogni canzone e’ una visione di film di serie B col regista impazzito, accellerato fino a deformarsi. Impossibile descrivere a parole cosa succede nel mondo dei Boredoms, ma questa musica ai primi loro stadi puo’ probabilmente essere considerata materiale originalmente nuovo, considerando il modo in cui il mondo della musica e’ cambiato, e come i Boredoms stessi sono cambiati e messo alla prova altri stili musicali, reinventando se’ stessi ogni volta in maniera sempre originale.
"Chocolate Synthesizer" – Quanto di piu’ vicino a vere canzoni rock and roll i Boredoms potranno mai produrre, potete trovarlo su questo lavoro, anche se e’ vero che sono all’altezza della loro normale pazzia che unisce Sintetizzatori Chocolate, Soul Discharge, Pop Tatari, e altra musica d’epoca. Questo disco contiente piu’ schitarrate e meno effetti speciali del solito, piu’ o meno, ma e’ comunque un album molto strano.
"Pop Tatari" - WEA 1992 – Frammenti di vetro rotto (musicalmente parlando) e scoppi spasmodici di chitarra dai giorni in cui i Boredoms erano l’apice dell’anarchia, e quando il cantante Eye era ad un passo dall’uccidersi (accidentalmente) sul palco. La prima canzone, "Noise Ramone," consiste in 30 secondi di suoni acuti, un tono per 10 secondi, un secondo piu’ alto per i successivi 10, e il finale ancora piu’ acuto per gli ultimi 10. Si sente un lieve suono d’archi e dei morbidi suoni alla Gremlins, poi l’intero gruppo si infuria; poi si ferma e ricomincia per i seguenti 60 minuti circa. Il gruppo ha continuato ad evolversi dai tempi di “Pop Tatari” ed e’ buono che sia successo, questa musica e’ impossibile da ascoltare a meno che tu non sia un masochista della musica o di mente estremamente aperta. Non e’ sicuramente noioso, e questo ne fa uno dei gruppi con il nome piu’ ironico in circolazione!
"Super Roots/Super Roots 2" – Chitarre goffe e sperimentazioni con effetti sonori marchiati Boredoms, hurra’!. Schitarrate schignazzanti e urlanti, punteggiate da percussioni e trombe. Alcuni pezzi fatte di sole percussioni e voci, senza parole ma solo urla. Alcune “canzoni” veloci e sconnesse, abbondante voce femminile di Yoshimi che urla alla Kim Gordon. Inno Fun Super Roots. Titoli delle canzoni tipicamente fuori. Frinire di cicala campionato. Musica ragtime, rutti, bevute e distorsioni. Vagabondare di suoni blues psichedelici. Lunghe pause. Noise Ramones, uno sfogo di 30 secondi di tre suoni acuti, in origine intro al disco "Pop Tatari," appare qui come "remix," ma e’ essenzialmente uguale.
"Super AR" - Hmmm... Il disco preferito di alcuni dei miei amici, ma io lo trovo un po’ noioso (i Boredoms noiosi? MAI!). Un inizio maestoso, con un riff esplosivo e un’introduzione di percussioni, poi un altro, poi un altro, e un altro. Sempre diverso, ma senza veramente cambiare. Poi un cambio. Grandi farneticazioni e deliri. Grrr-aaah! QUesto e’ l’album che ha segnato un cambiamento nel suono dei Boredoms dal primo space-core al piu’ tardo trancy/trippy psichedelico.
"Super Go" – Edizione limitata in confezione rosa rigonfia con le canzoni "Shine in" e "Shine on." Sembra che le due canzoni vengano da sessions di "Super AR". "Shine in" e’ lunga quasi 20 minuti e ha la voce di Yoshimi "shine in, shine on, shine in, shine on...", batteria, tastiere e effetti sonori.
"Super Roots 5" - Wow! Dopo aver ascoltato un po’ di uscite dei Boredoms, mi chiedevo se avrebbero potuto shockarmi ancora, e qui lo hanno fatto! Una lunga traccia di 64 minuti che inizia con lievi scarabocchi sonori; c’e’ un urlo e l’intero gruppo scatta in un’esplosione sonora, con ogni musicista a suonare il proprio strumento a massima capacita’, ma in qualche modo riuscendo ad agire all’unisono in una serie di climax, prima del rilassamento finale che permette all’ascoltatore di uscire dal precedente stato euforico. Alcuni potrebbero considerarla musica statica, ma io l’ho trovata sognante. Simile in qualche modo ai Surfers of Romantica in concerto.
"Super Roots 6" - WEA 1996 – Non e’ un album che lascia un’impressione immediata, l’avevo quasi venduto prima di dargli un’ultima ascoltata e scoprire che in realta’ mi piaceva abbastanza da volerlo tenere ancora un po’. Mielosi ghirigori in studio, nessuno dei musicisti che suda e ti fa rilassare e sentire a posto. Lunghi silenzi, alcune parti elettroniche. Niente male.
"Super Roots 7" - WEA 1998 - Wow. I Boredoms cominciano ad avvicinarsi al punk dei Mekons di "Where Were You." Una schitarrata punk squilla nello sfondo, apparentemente, con una velocita’ stabile per i 32 minuti di questa uscita. I musicisti la elaborano da ogni angolo con tutti i tipi di equipaggiamento elettronico, e svitatezza insensata. Spezzarla in tre pezzi (4, 20 e 8 minuti) e’ senza senso, questa e’ e rimane una lunga jam fuori di testa. Quasi tutta strumentale, e’ la prova piu’ “chitarrosa” e squillante dei Boredoms finora, e di molto! Senza fine e incantevole. E’ possibile riconoscere suoni da Super AR e Vision Creation New Sun, cercate!
"Rebore vol. 1" - WEA 2000 – Un CD di grandi successi non e’ forse uno dei chiodi sulla bara di un gruppo? E non era allo stesso tempo inconcepibile che uscisse una raccolta dei Boredoms? Con le loro canzoni recenti cosi’ lunghe e sognanti, dovrebbe essere una confezione da 5 CD. In questo caso, e’ stato chiamato il tipo degli UNKLE per assemblare in bel prodotto. Pieno di pezzi d’atmosfera – per lo piu’ rumori elettronici e percussioni, con rare comparse vocali di Eye o Yoshimi. Grande materiale, che gira e gira...
“Seadrum/House of Sun” - Warner Music Japan 2004 – Due pezzi da oltre venti minuti, con le percussioni tribali ormai loro marchio di fabbrica ad introdurre suoni di archi, campanelli, musica quasi new age, ambient, trance e alcuni elementi che ricordano Jean-Michel Jarre, nonche’ strumenti dagli echi folk; tutto molto lirico e diverso dai rumori degli albori. Alcune parti sono remix di materiale inciso in precedenza, altre sono registrate in riva all’oceano con alcuni suoni registrati direttamente sott’acqua. Rilassante e poetico, si sente la mancanza di qualche schitarrata e di un po’ di ritmo ma piacera’ a chi usa la musica per meditare. Per chi vuole approfondire, questi sono progetti a cui partecipano musicisti dei Boredoms: Akabushi , AOA , DJ Pika Pika Pika , the Gerogerigegege , Hanadensha , the Hanatarash , Omoide Hatoba , OOIOO , and Unlimited Freak Out Or Die . (a.k.a. U.F.O. or Die).
Boris
“Amplifier Worship” – Mangrove Records. Rock progressivo per metallari. Per darvi un’idea: Kyuss, Melvins, e i momenti piu’ strani dei Pink Floyd. Boris e’ capace di far uscire CD con una sola canzone di 73 minuti, esattamente il tipo di progetto che amo. Amplifier Worship dura 63 minuti e ha 5 tracce intitolate “Huge,” “Ganbou-ki,” “Hama,” “Kuruimizu,” e “Vomitself”. Il CD ha una graficaverde con rane di cera e peluche in varie posizioni; i componenti del gruppo lavorano alla grafica e si vede. “Huge” consta di 10 minuti di ampie corde ed effetti sonori con voci urlanti. “Ganbou-ki” e’ 15 minuti di elaborata e prolungata lentezza, carica di bassi cattivi che sfuma, poi riprende piu’ potente prima di scoppiare! Introdotta da qualche suono di click, “Hama” e’ la canzone piu’ veloce e compatta del CD con un cantato basso stile hard-core macinante, la canzone rallenta e accellera per esplodere alla fine! Cortina, solo 7 minuti. “Kuruimizu” e’ un altro numero veloce e potente con grandi urla iniziali, che ricorda il recente Music Start Against Young Assault. Si trasforma in 14 minuti di dolcezza. “Vomitself” e’ enormi giganteschi suoni di basso, continui per 17 minuti invariati. Cercate le foto della chitarrista sexy Wata e della sua collezione di amplificatori per chitarra Orange.
Bugy Craxone
"Hello, Punk Lovers” (2008) Un nome curioso per un gruppo dai suoni stralunati, che sulle prime lascia perplessi per la voce fuori posto di Suzuki Yukiko, ma e’ uno di quei dischi da riascoltare molte volte prima di poterne scrivere una recensione. Nonostante il titolo, i suoni sono si’ punk ma con tocchi di garage, indie, e a volte pop, certamente frutto di una intensa carriera, e dei molti cambiamenti nella formazione. Oh Yeah ricorda Rosa Mota (qualcuno se li ricorda?) e fa tornare in mente addirittura i primissimi Prozac+, mentre Motorcycle ha un basso e coretti che si richiamano molto ai Clash. Beethoven and Chelsea ha una bella ritmica, Tenshi ni Yoroshiku e’ un lento con una chitarra ipnotica e affascinante e canto energico, a dimostrazione che si puo’ fare un lento senza per forza doverne fare un polpettone! Convincente anche il resto del disco, bei suoni e ritmi saldi e spavaldi, non e’ facile suonare con la freschezza di un gruppo appena formato ma far sentire l’esperienza di oltre 10 anni sulle spalle!
Bump of Chicken
"Flame Vein" (1999) Primo disco dei celeberrimi Bump of Chicken, dove gia’ si emergono ritornelli orecchiabili e melodici, chitarre al confine tra pop e rock, e ritmi allegri e solari. Glass no Blues vagamente Beatlesiana, ma con un suono piu’ rock, apre le danze; Kudaranai Uta ha una chitarra memorabile, non avrebbe guastato una voce piu’ bassa e rauca, ma anche cosi’ e’ un gran pezzo. Arue e’ dedicata ad Ayanami Rei del cartone di Evangelion, con frasi poetiche come “Un giorno dondolavi sull'altalena, hai abbassato i tuoi occhi innocenti... con espressione triste hai guardato in basso e pensato "Sto bene anche da sola"“. Little Braver e’ forse uno dei pezzi piu’ belli del disco come uso della voce, roca e spezzata al punto giusto, mentre No Hit No Run si fa apprezzare per le chitarre distorte e Special Song unisce entrambe le caratteristiche ed aggiunge degli assoli di chitarra stile classico hard-rock. Knife continua sulla stessa riga delle precedenti, chiudendo un disco che merita attenzione anche se un paio di canzoni piu’ ritmate non avrebbero guastato.
“The living dead” (2000) Disco piu’ vario nelle atmosfere di quello d’esordio, pur mantenendo stessa voce, chitarre e ritmica, e per questo un lavoro decisamente migliore. Inizia con un Opening alla Baglioni, stile subito abbandonato per il ritmo di Gungnir e la melodia di Best Picture, grezza ma decorata con un lamento di chitarra che la impreziosisce. Zoku Kudaranai Uta e Lamp hanno un ritmo piu’ calmo ma una intensita’ emotiva (specie la seconda) molto forte. Anche K parte tranquilla ma poi accellera e diventa un bel pezzo di rock, mentre Lily rimane in stile ballata energica. Everlasting Lie e’ un’ennesima ballata con la voce di Fujiwara che si estende oltre le solite tonalita’ ed un giro di chitarra molto blues. Glorious Revolution ci da una salutare scossa dopo tutti questi lenti, mentre Ending riprende il tema di Opening, praticamente la seconda parte della stessa canzone. Seguono 13 minuti di silenzio, prima di arrivare alla bonus track, una specie di scherzo musicale con dialoghi, battute, inserti quasi-hip-hop.
the Brilliant Green
"Los Angeles" Gruppo di buon J-pop ben prodotto, hanno imparato la lezione di Lush e My Bloody Valentine. Bei suoni, ampi accordi, buon feed-back, voci femminili eccellenti, il pezzo che da il titolo all’album e’ uno strumentale valido, ma non troppo minaccioso. Rimangono sospesi ed indugiano nei punti piu’ orecchiabili, cioe’ un attimo prima di diventare fastidiosamente orecchiabili. Belle canzoni, che non vi si ficcheranno in testa tutto il giorno!
By Sexual
“Culture Shock” Gruppo dai capelli in voluminoso stile visual kei (NdT: non sapete cos’e’? Cercate la definizione in google immagini!). Tutti i componenti hanno i capelli alla Robert Smith (dei Cure) in verde, blu, oro e giallo. Il CD e’ colmo di belle foto di loro in varie pose. Musicalmente si tratta di pop-punk deboluccio, anche se il cantante e’ meglio della media. Divertenti momenti di rock, passo veloce, buoni bassi, occasionalmente grandi suoni dalle chitarre. La produzione e’ buona, ma meno di Shazna. Hoppy Kamiyama suona il sintetizzatore su alcune canzoni.
B’z
“The Best Pleasure” (1998). Raccolta di grandi successi per questo duo attivo da venti anni nella scena rock giapponese, permette di seguire i cambiamenti di stile nei loro primi dieci anni di carriera. Love Phantom sperimenta con una voce da cantante di lirica, rifacendo il verso al fantasma dell’opera. Ricordano a volte i Whitesnake piu’ melodiosi, anche se l’uso della voce e’ molto diverso, o i Bon Jovi degli ultimi anni; insomma un rock abbastanza annacquato ma perfetto per la radio. Le canzoni si susseguono piacevoli, ma senza rimanere impresse; tra le altre Zero perfetta per una festa delle birra e Hadashi no Megami per i coretti irritanti, quasi natalizi. Taiyou no Komachi Angel e Bad Communication lasciano i territori rock e si avvicinano a quelli del J-pop,mentre le ballate Don’t Leave Me e Calling potrebbero essere state scritte dagli Europe (tra le due e’ comunque migliore la seconda).
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