Skin ADV
Cultura Giapponese
 
ASSOCIAZIONE
ATTIVITA' CULTURALI
SCUOLA DI GIAPPONESE
STUDIA IN GIAPPONE
LINGUA GIAPPONESE
TURISMO
LAVORO IN GIAPPONE

ARTI TRADIZIONALI
ARTI MODERNE
j-pop e rock
danza e teatro
anime e manga
Kill La Kill
Sword Art Online
Daisuki TV
Polizieschi
Musica nei manga 1
Musica nei manga 2
Moda
Storia del Manga
Vita di Nagai Go
Devil Man
Mazinger
Grandizer
Cutie Honey
Akemi Takada
Emanuela Pacotto
Shōjo manga - Parte 1
Shōjo manga - Parte 2
Magia
Manga Erotici - Parte 1
Manga Erotici - Parte 2
Manga Erotici - Parte 3
Toshio Maeda
Orfanelli
Sport
Cibo nei manga
Animaletti
Gundam
architettura e design
arti visive
videogiochi
cinema
letteratura giapponese
letterat. sul Giappone
moda
cosplay
SOCIETA'
CUCINA
GLOSSARIO
PHOTOGALLERY
COLLABORATORI
TESSERA ASSOCIATIVA
LINK
CONTATTI
 
SITE MAP
 
 
 

La vita di un grande artista

 

Nagai G 永井豪è uno dei mangaka che più ha contribuito a fondare le basi del manga contemporaneo con un lavoro lungo e continuo, al pari di grandi personalità quali Tezuka Osamu (43). Se Tezuka è considerato il “padre” del fumetto giapponese, è però Nagai a dar vita ad almeno quattro dei generi che, ancora oggi, continuano ad evolversi:
1. Il genere Hentai, vale a dire, il fumetto comico con accenni più o meno espliciti alla sfera sessuale, con Harenchi gakuen.
2. Il genere Mecha o robotico che tuttora conosce uno sviluppo
continuo soprattutto nelle serie animate, con Majing Zetto e moltissimi altri.
3. Il filone delle supereroine dal carattere deciso e l’aspetto sexy, conosciuto in Italia come il genere delle “maghette”, con Cutie Honey.
4. Il genere splatter e horror, con il suo lavoro, a mio avviso, più riuscito: Debiruman e il suo “pronipote” Violence Jack. Nagai G, al secolo Nagai Kiyoshi, nasce il 6 settembre 1945 a Wajima, nella prefettura di Ishikawa ed è il quarto figlio di cinque fratelli. Fin dalla più tenera età, soffre di terrificanti incubi pieni di mostri, oni, ed altre terribili creature, che da adulto popoleranno le sue opere. Si dice che l’ispirazione a diventare mangaka gli sia venuta mentre Yasukata, uno dei fratelli, gli legge una copia di Lost Word di Tezuka Osamu; in quel momento Nagai prende, probabilmente, la decisione più importante della sua vita: vuole disegnare e raccontare storie proprio come fa il suo idolo nei suoi manga. Nel 1952 inizia ad andare a scuola. Si dimostra presto un allievo intelligente e creativo, ma inadatto a lavorare in gruppo, amante della solitudine. E’ proprio in questo periodo che comincia a leggere moltissimi manga, prediligendo, in particolare, le storie che hanno come protagoniste le donne, affermando un’attitudine che caratterizzerà la sua vita. Contemporaneamente si trasferisce con la famiglia a Tokyo, nel distretto di Toshima. Da questo momento la passione per il disegno diventa incontenibile, è quasi una malattia. Il suo stile, oggi considerato unico al mondo, è appena agli inizi, ma, qualsiasi cosa gli capita sotto mano viene ricoperta dai disegni. Ha così tante idee, che sgorgano quasi febbrilmente dal suo cervello, da non riuscire a trascriverle tutte. Vivendo a Tokyo ha la possibilità di documentarsi attraverso molti testi, manga e video di ogni
genere. È anche appassionato di cinema, dai film di samurai di Kurosawa Akira, ai western, ai documentari. Legge articoli e riviste dal famoso magazine Cinema Junp!(44). Si iscrive alle scuole superiori e, mentre continua a coltivare quella che allora era ancora solo una passione, subisce uno degli shock più profondi della sua vita: la morte del padre, a cui era profondamente legato. È un bravo studente, e il suo carattere profondamente introverso preoccupa la famiglia e gli insegnanti, ma non lui, che è sempre più fermo nella sua decisione di dedicare la vita ai manga. Dopo aver letto tutte le
opere di Tezuka e di Yokoyama Mitsuteru(45) passa ai temi più maturi di Shirato Sanpei(46). E’ proprio il lavoro di Shirato a suggerirgli che il manga non deve essere un prodotto destinato solo ed esclusivamente ai bambini. Finite le superiori decide, molto coraggiosamente, di non andare all’università, ma la famiglia non glielo permette; allora, coerente e fermo nella sua decisione, fallisce tutti i test d’ingresso delle università cui si era iscritto: ora non può più tornare indietro. Durante questo difficile periodo, dà vita a Kuro no shishi(47) catturando l’attenzione di Ishinomori Shtar (48), che decide di farlo lavorare presso di lui come assistente. Dopo due anni durante i quali Nagai fatica instancabilmente, si dice anche per venti ore al giorno per sette giorni la settimana, ottiene il permesso di pubblicare il primo fumetto firmato col suo nome: Meakashi Porikichi(49), le avventure di un piccolo poliziotto samurai. Harenchi gakuen(50) è, invece, la sua prima opera importante.
Stufo delle solite storielle con intenti pedagogici, ambienta la sua in una strana scuola elementare popolata da alunni precoci e insegnanti maniaci sessuali. Il successo è garantito anche dallo
sproporzionato polverone di polemiche sollevato dal PTA, una potente associazione di genitori e di insegnanti, che riesce per un breve periodo ad impedire la distribuzione della rivista in alcune zone del paese. Nagai, da sconosciuto fumettista, comincia a partecipare a dibattiti e inchieste giornalistiche e decide di rispondere al PTA con un finale piuttosto provocatorio: il manga termina, infatti, con la distruzione della scuola da parte del folle esercito della PTA che uccide tutti i peccaminosi protagonisti. Con quest’opera così innovativa dà vita al fumetto comico-erotico (Hentai) a cui appartengono molte altre sue opere, come ad esempio Oira sukeban(51) o Kekk! kamen(52),
in cui la protagonista è vestita solo di maschera, sciarpa, guanti e stivali e combatte contro professori maniaci di un collegio femminile, Maboroshi panti(53) e l’incompiuto Gakuen taikutsu otoko(54).
A soli 23, già mangaka tra i più affermati, fonda la “Dynamic Production” per produrre e distribuire i suoi lavori, che ora ha filiali in tutto il mondo; in Italia, infatti, c'è "Dynamic Italia". Nel 1971 Nagai decide di rivolgere il proprio lavoro ad un pubblico adulto sfruttando temi maggiormente duri e violenti, è la volta di Ma! Dante(55), in cui il protagonista è mezzo uomo e mezzo demone. Sfortunatamente la pubblicazione viene interrotta in maniera coatta e non gli verrà più permesso di portare avanti tale opera dalle tinte horror, ma Nagai riesce a riprendere e sviluppare temi molto simili in Debiruman(56), la versione soft. Nel prossimo capitolo approfondiremo in maniera dettagliata le tematiche generali dell’opera, per ora basta sapere che Debiruman, ancora oggi, viene continuamente ristampato dalla casa editrice Kdansha che, assieme ad Ashita no J!(57), lo considera il suo capolavoro più emblematico.
Contemporaneamente, l’autore si dedica a Majing Zetto(58), il capostipite dei robottoni giganti che viene pubblicato in contemporanea dell’uscita della versione animata. Il successo è straordinario. Da quel momento in
poi, spinto dagli editori e dai produttori del cartone animato, Nagai dà vita a numerose altre serie robotiche, più o meno attinenti a Majing Zetto. Come ad esempio Gur6to Majing(59), Ufo robo Gurendaiz(60) che sono dei veri e proprio sequel dell’originale; invero Kji, il protagonista, vi torna in ruoli secondari; Gett robo(61) e Gett robo j9(62) sono invece serie parallele, in cui a volte Nagai fa intervenire gli eroi di Goldrake e Mazinga; K!tetsu J9gu(63) serie del tutto indipendente dalle precedenti, tanto che è realizzata per una diversa rete televisiva e curata, nel merchandising, dalla ditta antagonista a quella che ha trattato le serie precedenti. Il 1973 è l’anno di produzione di Cutie Honey(64), fumetto fantascientifico, dove la protagonista è un’eroina androide che combatte contro una comunità femminile aliena che cattura gli uomini uccidendone le compagne. Anche quest’opera crea scandalo: la protagonista, trasformandosi, rimane completamente senza veli. Dello stesso anno è anche Violence Jack(65). Appartenente al genere horror, è da considerare come il seguito di Devilman,
poiché, il protagonista è la reincarnazione dell’Uomo Diavolo. Jack è un mostro che si muove in una Tokyo apocalittica, in cui pochi sono rimasti a lottare per la sopravvivenza.
Nagai G è uno dei mangaka più prolifici del Giappone. E’ impossibile, in questa sede, elencare tutte le sue opere, ma è opportuno ricordare che è proprio un suo personaggio, Goldrake, ad affascinare tanto un dipendente della filiale svizzera di una grande compagnia commerciale giapponese, da convincerlo a presentarlo all’emittente televisiva francese Antenne 2 e dare, quindi, il via all’invasione europea da parte dei cartoni animati giapponesi.

 

 

Manga & Nagai G
Articolo tratto dalla tesi di laurea:
"I fumetti tra Italia e Giappone"
scritto da: Liotta Daiana

 

43 Vedi pag. 4.

44 La più autorevole rivista giapponese in campo cinematografico, a cadenza bisettimanale.

45 Yokoyama Mitsuteru (Kobe, 1934 – 15 aprile 2004). Autore di Tetsujin 28 go e Sally la maga.
46 Shirato Sanpei (Tokyo, 15 febbraio 1932). Autore di Ninja Bugeicho, Sasuke il piccolo ninja e la saga di Kamui.
47 “Il leone nero”. Creato intorno al 1965 ma pubblicato sullo Sh!nen magajin dal 1978 al 1979.
48 Ishinomori Sh!tar! (Nakata-machi, Miyagi, il 25 gennaio 1938 - 23 gennaio 1998). Allievo di Tezuka Osamu e creatore di Cyborg 009, Ryu il ragazzo delle caverne, Kamen Ryder, Guerra fra galassie e i famosissimi Power Rangers.
49 “Detective Porikichi”. Pubblicato sul mensile Bokura, 1967.
50 “Scuola senza pudore”. Pubblicato sullo Sh!nen magajin dal 1968 al 1970.

51 “Io, la ragazzaccia”. Sh!nen sand6, Shgakukan, 1974.
52 “La maschera libidinosa”. Gekkan sh!nen janpu, ShNeisha, 1974.
53 “Mutandine dell’illusione”. Soggetto di Hiroshi Kenji, Gekkan sh!nen janpu, ShNeisha, 1981.
54 “L’uomo annoiato dalla scuola”. Bokura magajin, 1968.
55 “Dante, il re demone”. Bokura magajin, 1971.

56 “Devilman”. Sh:kan sh!nen magajin, 1972.
57 Traduzione letterale: “Jo del domani”. Conosciuto in Italia come “Rocky Joe”, creato da Takamori Asad nel 1968 e
disegnato con grande perizia tecnica e un segno curatissimo da Chiba Tetsuya.
58 “Mazinga Z”. Sh!nen magajin, 1972.
59 “Il grande Mazinga”. Terebi magajin, 1974.
60 Vedi nota 39 pag. 11.
61 “Getter Robot”, conosciuto in Italia come “Space Robot”. Pubblicato per la prima volta sullo Sh!nen Sunday,
Shgakkan, dal 7 aprile 1974 al 18 maggio 1975. Opera scritta da Nagai G, ma disegnata da Ishikawa Ken.
62 “Getter Robot G”, conosciuto in Italia col nome di “Jet Robot”. Pubblicato sullo Sh!nen Sunday, Shgakkan, dal 25 maggio 1975 all’ottobre 1975 e sul Boken'o, Akita Shoten, dall’ottobre 1975 all’aprile 1976.
63 “Jeeg Robot d'acciaio”. Toei Doga, 1975
64 Pubblicato per la prima volta sulla rivista Weekly Sh!nen Champion edita dalla Akita Shote

65 Pubblicato nel 1973. L’opera è stata prodotta, fin dalla sua controversa nascita, da diverse case editrice perciò dopo la prima pubblicazione ne sono seguite altre nel 1977, nel 1983, per terminare definitivamente nel 1992.