Musica è...
(seconda parte)
...prima parte
La musica è trovare se stessi, la proiezione del proprio io e quell’elemento essenziale capace di spingere oltre. Ogni componente dei Blast o dei Trapnest ha la propria storia da raccontare suonando o cantando. Nana è un concentrato di note musicali e viaggi interiori sul palco e nel quotidiano. Prove, concerti, tournèe, fan in delirio, video, poster ai muri e moltissimi i riferimenti al vero scenario musicale. Il gruppo preferito di Nana Osaki sono i Sex Pistols e Ren ne ricorda molto il bassista Sid Vicious.
“ Ren mi ha regalato la gioia di cantare, mi ha insegnato a suonare la chitarra e mi ha dato il piacere di vivere”.
Le sigle di apertura e chiusura dell’anime sono tutte canzoni originali.
“Rose”, gran bel pezzo rock nel tipico stile dei Black Stones, “Lucy” dal rock molto vivace e l’emozionante ballata “Kuroi Namida” sono cantate da Anna Tsuchiya che presta la voce a Nana nelle canzoni. La bellissima “A little pain”, “Starless night”, ballata molto intensa e “Wish”, dal sapore pop-rock vengono interpretate da Olivia Lufkin, voce di Reira.
Il carisma di Nana, avvolta dall’inconfondibile stile punk, è travolgente, sa accendere e scaldare tutti. Da una parte la sua voce roca, profonda, intensa, dall’altra quella malinconica e sensuale di Reira, accompagnate entrambe dall’arte degli altri componenti.
L’energia del pubblico si trasmette dalla platea fino al palco, ogni fan è in perfetta simbiosi con i musicisti ed i beat della musica si uniscono ai battiti del cuore… così si respira, si sogna, si sprofonda in un abisso di emozioni…
Fabio Cassella: “L’incantevole Creamy. La magia di essere se stessi”
Il libro di Fabio Cassella è uno scintillìo magico di informazioni dettagliate su Creamy, sul suo mondo incantato, su tutto ciò che rappresenta e ne deriva; è un ventaglio di tante belle immagini pastello sparse su circa 120 pagine in formato rilegato, una sorta di manuale tecnico ma vivamente colorato di sentimentalismo e nostalgia anni ’80 da renderlo fluido ed armonioso.
“L’incantevole Creamy. La magia di essere se stessi” disponibile per Iacobelli Editore nella collana “I love Anime”, spazia dalla trama a simpatici aneddoti e frizzanti curiosità, analizza i caratteri dei personaggi principali e citazioni da altri anime; dedica elogi alla “mano fatata” di Akemi Takada, offre un’ampia panoramica sullo splendente “idol system”, il genere fondato sul mondo della canzone giapponese, su gadgets, OAV, manga, sul doppiaggio italiano di Donatella Fanfani e sul cantato di Cristina D’Avena, sullo stile del disegno del manga totalmente differente da quello adottato per la tv, il tutto passando attraverso dimensioni oniriche proprie della fantasia e “testimonianze” qua e là di ragazzi dai trenta ai quaranta anni che raccontano la propria esperienza con la majokko del Pierrot.
“Pampulu pimpalu parim pampum” non è solo una formula magica, è un vero e proprio concetto filosofico, rappresenta una metamorfosi, “un passaggio dal mondo infantile ad una primordiale maturità…”, ma al tempo stesso “è un inno all’infanzia vissuta serenamente, esprimendo come sia svantaggioso accellerare i tempi di crescita”, un invito a credere nella magia per amare la realtà e noi stessi.
L’autore ama Creamy…e pure tanto!!!
La cura con cui tratta gli argomenti deriva da una profonda passione e conoscenza, condite da una sana dote di fierezza dell’essere otaku e da quell’irresistibile fascino che avvolge tutta la figura esteriore ed interiore di Yu-Creamy. La sua imperdibile guida è la proiezione dei ricordi di noi tutti Creamy lovers, di quel non distaccarsi da una serie che ha portato innovazioni, nuovi colori ed emozioni ed è il riflesso di quelle lacrime versate al concerto d’addio nell’ultimo episodio (Creamy che canta piangendo la sua più dolce canzone, mentre stringe a sé per l’ultima volta Posi e Nega, è un ricordo indelebile).
Alessia Tino
Dedico questo articolo al nostro DJ Shiru e ad Eriko.
Ganbatte per i vostri concerti! |