Kill La Kill
Lo scontro tra i due avrà ripercussioni sull’intera accademia!
Diciamoci la verità, una delle piaghe nel mondo cinematografico è l'uso malsano della dicitura “dagli stessi produttori di...” et similia, una cosa che porta spessissimo a false speranze e cocenti delusioni, poco manca infatti che si arrivi al “dagli stessi sturalavandini di....”.
E' quindi con un certo timore che mi sono avvicinato alla visione di una serie animata nata da due “fuggiaschi” della rinomata Gainax, per la precisione Kazuki Nakashima (sceneggiatore) e Hiroyuki Imaishi (animatore e regista) che seppure questi ultimi abbiano una notevole esperienza alle spalle si sono visti comunque “costretti” a sfruttare un loro precedente e alquanto famoso lavoro come Tengen Toppa Gurren Lagann per poter pubblicizzare e poi naturalmente dimostrare che la loro nuova casa di produzione, Trigger, non aveva nulla da invidiare a Studi più blasonati.
Quando si parla di nuove serie io sono sempre dell'idea che il primo episodio deve essere d'impatto, il biglietto da visita e soprattutto l'incentivo per seguire l'anime, se si fallisce il primo episodio è poi alquanto difficile risalire la china, non tutti hanno voglia di “perdere tempo” nel guardare almeno 3 o 4 episodi per decidere se quell'anime merita o meno, quindi come si presenta il biglietto da visita di Kill a Kill?
Si presenta notevolmente bene, infatti, la carne sul fuoco è sicuramente molta e titilla il desiderio di capire dove si vuole andare a parare e vi posso garantire che ci vorranno molti episodi prima di arrivare, presumibilmente, al nocciolo della questione; ma questo non dovrebbe scoraggiarvi, non stiamo parlando di episodi senza un filo conduttore o neppure dei tanto odiosissimi “fillers” che sono pure citati in modo geniale, bensì di un sapiente mix di situazioni assurde, personaggi squinternati, e uno humor nero che suona quasi un atto di accusa nei confronti della società moderna, aggiungete uno stile grafico spesso volutamente esagerato o grossolano, una quantità industriale di citazioni e vi renderete conto di avere tra le mani un gioiellino.
E la storia? Di primo acchito si rimane alquanto perplessi, l’ambientazione è un’epoca moderna e non meglio definita del Giappone ove in una Tokyo non proprio futuristica incombe un’enorme scuola che sembra più un’antica arena romana e alla cui base vive il classico volgo che fatica a sopravvivere. Sin dal primo episodio si capisce che questa scuola non è assolutamente normale e, infatti, è alquanto militarizzata e divisa a caste, quest’ultime sono decise dalla divisa che nasconde dei poteri (gokuseiseifuku), poteri che girano poi alla quantità di “stelle” presenti su queste divise.
Potete immaginare quindi la presenza di una notevole quantità di studenti o carne da cannone, per poi passare a individui sempre più importanti e potenti che in realtà seguono la classica scala gerarchica scolastica quindi si hanno studenti a una stella, i presidenti dei club scolastici (2 stelle) e infine l’onnipresente Consiglio Studentesco composto di quattro elementi e che sfoggiano tre stelle oltre che delle capacità fuori da ogni logica o quasi.
In quest’ambiente scolastico dall’aria un po’ fascista ecco che compare il canonico elemento di disturbo, Ryuko Matoi che si trasferisce in quest’inferno per scoprire chi le ha ucciso il padre e che come unico indizio ha la metà di un’enorme forbice che fungerà da arma “definitiva” per eliminare gli ostacoli e arrivare finalmente a scontrarsi con colei che considera l’unica artefice e bersaglio della propria vendetta, Satsuki Kiryuin che è anche la presidentessa del Consiglio Studentesco e l’amministratrice dittatoriale della scuola.
Entrambe hanno una versione dedicata della divisa scolastica potenziata, divisa che lascia poco spazio all’immaginazione dal punto di vista “parti scoperte del corpo” e che si differenzia dalle altre divise potenziate per dei motivi che saranno spiegati negli episodi successivi, già il fatto che quella indossata da Ryuko e nomata Senketsu intrattenga delle discussioni con colei che la indossa fa capire che c’è qualcosa di più complesso dietro a tutti i vari accadimenti iniziali.
Purtroppo il rischio spoiler è elevatissimo quindi mi vedo letteralmente costretto nel limitare le informazioni per non rovinarvi la sorpresa o comunque la semplice visione di quest’Anime, certo è che non è tutto come appare e che se vi fermate ai primissimi episodi rischiate sul serio di perdervi quello che è quasi sicuramente uno degli Anime più belli dell’ultimo periodo.
Si parlava dello stile grafico particolare, per certi versi ricorda molto quello di Gurren Lagann ma con un taglio più old school, il primo episodio sembrava uscito da un Anime dei primi anni 90 con una strizzata d’occhio agli anni 80, basti pensare ai momenti “flashback” ove lo schermo improvvisamente passa dai 16/9 ai 4/3, un piccolo tocco di classe.
L’animazione poi è notevole, soprattutto nei combattimenti ove, seppure si perdano i dettagli degli elementi presenti, la quantità di questi ultimi conferisce un caos difficile da seguire ma al tempo stesso elettrizzante, aggiungeteci poi le canoniche enormi scritte in giapponese che occupano tutto lo schermo con un color rosso sangue per “chiamare” i colpi speciali e vi sembrerà di guardare un film d’arti marziali vecchia scuola.
Il comparto audio invece è forse l’unico neo, le musiche “ di rappresentanza” nei momenti topici colpiscono sino a un certo punto, non che siano brutte però alla fine stancano, nulla da ridire sul doppiaggio che caratterizza alquanto bene i vari personaggi, sarà da vedere cosa succederà con l’eventuale versione italiana.
La domanda che sorge spontanea quindi è: Kill a Kill è un Anime da seguire? Assolutamente sì, può non piacere lo stile retrò o l’esagerazione di molte situazioni ma in un periodo ove le serie a sfondo harem/ecchi o d’azione ma con personaggi maschili mammolette fa sicuramente piacere vedere personaggi femminili con le palle e che soprattutto hanno il ruolo da protagoniste, poi poiché è gratis su DAISUKI lasciarselo scappare sarebbe una cosa assai grave.
Personaggi
Ryūko Matoi (纏 流子)
Voce: Ami Koshimizu
L’eroina della storia, una studentessa di scambio armata di spada a forbice. Arriva alla Honnoji Academi alla ricerca dell’altra metà della spada, colpevole della morte del padre. La sua forza non è sufficiente contro il consiglio studentesco, per cui… la sua etica è “uniforme per la vendetta”
Satsuki Kiryūin (鬼龍院 皐月) Voce: Ryōka Yuzuki
La presidentessa del consiglio studentesco, brandisce una spada con cui domina la scuola. La suq etica è “uniforme per la comquista”.
Mako Mankanshoku (満艦飾 マコ)Voce: Aya Suzaki
Studentessa del secondo anno, affezionato a Ryuko.
Aikurō Mikisugi (美木杉 愛九郎 ) Voce: Shinichiro Miki
Insegnante di Ryuko.
Nonon Jakuzure (蛇崩 乃音) Voce: Mayumi Shintani
Direttrice del club culturale.
Hōka Inumuta (犬牟田 宝火) Voce: Hiroyuki Yoshino
Direttore del club della strategia.
Ira Gamagōri (蟇郡 苛)
Voce: Tetsu Inada
Direttore del club della morale pubblica.
Uzu Sanageyama (猿投山 渦 )
Voce: Nobuyuki Hiyama
Direttore del club delle esercitazioni.
Senketsu (鮮血) Voce: Toshihiko Seki
Una uniforme studentesca vivente, che si allea con Ryūko. Ha la capacità di trasformarsi in metallo, fornendo a chi la indossa un enorme potere anche se con un look che rivela troppo.
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