Anno 79 dell’era spaziale… E il mondo dell’animazione robotica non fu più lo stesso.
E’ già trascorso mezzo secolo da quando, a causa della sovrappopolazione, parte dell’umanità fu costretta a trasferirsi su gigantesche isole spaziali che ruotano, come tanti satelliti, intorno alla Terra.
Queste isole sono diventate ormai la seconda patria per queste popolazioni che vivono, lavorano, muoiono…
Anno 79 dell’era spaziale: Side 3, il gruppo d’isole spaziali più lontano dalla Terra, si è autonominato Principato di Zeon. Ha dichiarato la propria indipendenza e tentato con la forza di sottomettere tutte le altre isole spaziali.
Una guerra spaventosa è quindi scoppiata tra la Confederazione delle Isole Spaziali ed il Principato di Zeon.
I combattimenti, nel solo primo mese di guerra, hanno causato la morte di oltre 10 milioni di uomini…
e sono già otto mesi che la guerra si trascina senza ne vincitori ne vinti.
Parlare di Gundam non è cosa facile.
Bisogna cercare di spiegare come mai a oltre trent’anni di distanza, questo universo sia ancora vivo e vegeto e ogni anno nuove produzioni si affacciano sul mercato. Ma soprattutto bisogna spiegare come mai anche in Italia, nonostante la scarsa distribuzione di materiale (edito o inedito…), un nutrito gruppo di appassionati abbia continuato a coltivare questo mito.
Forse, è il caso d’iniziare dalle origini…
Era il 1979 quando le emittenti locali iniziarono le trasmissioni del “cartone animato” Gundam.
Nel prologo il narratore diceva qualcosa a proposito della sovrappopolazione sulla Terra e del trasferimento di parte della popolazione su gigantesche isole spaziali orbitanti attorno al pianeta, nel frattempo scorrevano sullo schermo le immagini di queste "gigantesche isole spaziali" e per gli spettatori, quasi tutti piccoli appassionati di scienza, la sorpresa fu enorme!
Queste "Isole Spaziali" erano praticamente identiche ai progetti fatti anni addietro della Nasa proprio per le colonie orbitanti…
Sin dalle prime immagini si è, quindi, catapultati in una realtà anni luce distante da quella a cui Goldrake e Mazinga ci avevano abituati.
Siamo nello Spazio, uno Spazio “credibile”, conforme a quello che la Nasa ci ha fatto conoscere. Non ci sono alieni, ci sono solo gli umani, divisi in fazioni, nazioni o alleanze, che si dedicano a una delle cose che sanno fare meglio: la guerra!
Non ci sono “mostri meccanici”, ma veicoli prodotti in serie, con razzi, telecamere e quant’altro possa farli sembrare reali. I piloti indossano tute e caschi, né più né meno come fanno i veri piloti militari dell’aviazione a bordo dei propri aerei.
Insomma, in quei due o tre minuti di prologo ci sono già tutti gli elementi che distinguono Gundam da qualsiasi altra serie robotica mai prodotta fino a quel momento.
La serie racconta gli ultimi quattro mesi di quella che passerà alla storia come La Guerra di Un Anno, vale a dire dal momento in cui la Federazione schiera in campo il Gundam.
Grande attenzione è posta non solo all’aspetto tecnologico, ma anche al realismo della vita in tempo di guerra. Drammi, amori, orrori, vendetta, sacrificio, amicizia. È una storia “vera”, come quelle accadute a tanti durante la Seconda guerra mondiale…
I veri protagonisti dell’anime non sono dunque i robottoni ma alcuni adolescenti costretti a crescere molto più in fretta di quanto dovuto.
È la storia di Amuro che a 14 anni si trova costretto ad assumersi il peso della responsabilità della vita dei suoi compagni.
È la storia di Fraw Bow che perde la propria famiglia durante l’assalto a Side 7 e che per sfuggire agli orrori della guerra, presta servizio come infermiera a bordo della Base Bianca e “adotta” tre bambini rimasti orfani anche loro.
È la storia di Char, figlio del primo fondatore di Zeon che fu assassinato dall’attuale reggente, e della sua vendetta.
È la storia di Bright Noa, giovane tenente diciannovenne che si trova all’improvviso il peso e la responsabilità del comando di una nave da guerra come la White Base.
Questo succedeva nel 1979. Poi quasi più nulla fino al 2001. Come mai?
All’epoca alla prima messa in onda, si dice, non furono pagati i diritti alla Sunrise e, quindi, il Gundam che abbiamo visto era sostanzialmente “pirata”… Forse i giapponesi non l’hanno presa molto bene e per oltre un quarto di secolo hanno fatto “ostruzionismo”.
Durante tutti questi anni, i fan non si sono arresi.
Alcuni hanno acquistato i DVD che nel frattempo erano usciti negli U.S.A., qualcun’altro ha addirittura montato il video dei laser disc giapponesi con l’audio di vecchie vhs registrate dalle emittenti locali dell’epoca. C’è chi ha imparato il giapponese e con il PC ha sottotitolato in italiano diverse serie…
In un quarto di secolo, in Giappone, le storie di questa saga si sono moltiplicate.
Sono state prodotte altre serie tv, alcuni lungometraggi cinematografici (uno addirittura con attori in carne ed ossa), e delle miniserie specifiche per il mercato home video (Original Anime Video).
Nonostante le loro trame si dipanino lungo secoli di storia futura, nonostante siano ambientate in mondi diversi, ognuno con la propria storia e il proprio tessuto sociale, tutte sono legate al mito della leggendaria macchina da guerra chiamata Gundam.
In alcuni casi si tratta di seguiti della serie originale, o di serie “contemporanee” incentrate su altri avvenimenti e personaggi della Guerra di Un Anno.
Sono state prodotte delle autentiche “perle” come Gundam 0080: War in the pocket, mini serie di sei episodi ambientata durante l’ultima settimana della Guerra di Un Anno, tutta incentrata su un bambino per il quale i mobile suit sono degli enormi “giocattoloni” da guardare con occhi incantati, salvo poi scoprire la dura realtà: sono veicoli da guerra, armi e come tali causano morte e distruzione…
Dal lato dei lungometraggi va segnalato Char’s Counterattack, ambientato nell’anno 0093 dell’Universal Century, che porta a conclusione gli eventi iniziati nell’anno 0079 nella prima serie di Gundam e l’eterno duello tra Char e Amuro.
In altri casi, invece, è stato prodotto qualcosa di totalmente nuovo: storie ambientate in altri universi, differenti da quello del Gundam originale, e raccontate con un diverso spirito. Sono storie prodotte con minor pretesa di realismo dal punto di vista tecnologico e incentrate soprattutto sui rapporti interpersonali dei protagonisti e sui loro drammi adolescenziali.
Ecco quindi G Gundam, dove le elite di governo vivono in felici colonie spaziali e dove gli equilibri di potere tra le nazioni sono decisi facendo combattere il proprio Gundam in un torneo che ha come arena la Terra ormai inquinata e devastata.
Gundam X è, invece, una serie dai toni molto più dark delle altre. Ci troviamo in un mondo a stento sopravvissuto a una guerra catastrofica, i mobile suit rimasti sono prede preziose e quindi contesi da bande di predoni e di cacciatori di taglie…
Gundam Wing (unica altra serie mai arrivata in Italia) ripropone i temi classici di Gundam (guerra tra colonie e governo federale oppressore) ma in una chiave più romantica e con ben 4 piloti protagonisti, ognuno con il suo Gundam!
Gundam Seed (e il suo seguito Seed Destiny) è il Gundam degli anni 2000.
Nuova timeline (Cosmic Era) e nuovi protagonisti. Tragico ed emozionante fino alle ultime puntate, è pensato per le nuove generazioni cresciute con iPod e Playstation, ma resta godibile anche per la “vecchia guardia”.
Alcuni tra i più bei Gundam, ad esempio lo “Strike” e il “Freedom”, appaiono proprio nella Cosmic Era.
Nel mondo, Gundam deve la sua fortuna non solo ai prodotti video (tv e cinema), ma anche e soprattutto a tutto l’altro materiale prodotto.
Se da una parte, i modellisti possono trovare praticamente qualsiasi veicolo/mobile suit apparso in una serie o fumetto, dall’altra i maniaci della tecnologia possono trovare i famosi Technical Manual, al pari dei fan di Star Trek o Star Wars.
Molte delle storie più belle poi sono state raccontate a fumetti o persino a romanzi…
E in Italia? Com’è la situazione?
All’inizio degli anni 2000 qualcosa inizia a muoversi.
Nel 2001 fa la sua veloce comparsa in TV la serie di Gundam Wing, che però non riesce a far breccia nonostante l’indubbia qualità del prodotto. Chi si aspettava Peter Rey e il Maggiore Scia rimane deluso (la serie infatti è ambientata in un universo parallelo con personaggi e fazioni differenti da quello classico).
Poi la tragedia dell’11 settembre “impone” di togliere dalla tv un prodotto che, bene o male, parla di guerra…
La Panini, con il marchio Planet Manga, accontenta i “vecchi” fan, pubblicando dapprima il manga Gundam 0079 di Kondo e poi altri manga ambientati sempre nell’universo classico.
Ma di prodotti animati, neanche l’ombra.
Alla fine, nel paese del Sol Levante qualcuno ha capito che la richiesta di materiale di Gundam in Italia c’era ed era pure notevole.
Nel 2004, su Italia 1 viene trasmessa un’edizione della serie originale rivista e corretta dallo stesso Tomino (il regista) grazie all’adattamento fatto dalla D-Visual. Tomino viene addirittura a Roma a scegliere personalmente i doppiatori!
Era quindi iniziata l’Era di Gundam pure in Italia? Forse si, forse no.
Continui cambi d’orario e del giorno di messa in onda, nessuna pubblicità, ostinazione (tipicamente italiana) di considerare i cartoni animati come prodotti per bambini, lentamente ma inesorabilmente raffreddano tutti gli animi.
Nel 2005 la Star Comics porta in Italia altri manga, più recenti e più di grido: Origini, Char’s Deleted Affair ed Ecole du Ciel. Nonostante il ritmo di pubblicazione “ballerino”, il fatto inconfutabile è che alcuni titoli di punta dei manga di Gundam vengono ora pubblicati in Italia quando non lo sono neanche negli USA!
Finalmente molti fumetti sono pubblicati regolarmente, i modellini si possono trovare con facilità nei negozi specializzati, e i dvd (anche se d’importazione e senza audio italiano) si trovano negli scaffali delle fumetterie.
Poi … il l7 Giugno 2007… un fulmine a ciel sereno. Sulla home-page del sito della Dynit appare una schermata nera con i simboli della Federazione e di Zeon!
E’ la realizzazione di un sogno che in tanti aspettavano da anni. Dynit pubblica in DVD la prima mitica serie: Mobile Suit Gundam. E per l’occasione vengono prodotti due box limited edition che raccolgono l’intera serie, arricchiti dalla presenza di un modellino in scala 1/200 del primissimo Gundam: l’RX-78-2.
Ma quello è stato appena l’inizio del viaggio!
Francesco Miranda
Presidente Gundam Italian Club
www.gundamitalianclub.net |