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Kodo'
i tamburi dell'isola di Sado


La parola Kodo’ (鼓童) in giapponese ha a due significati : il primo è “battito del cuore” , mentre il secondo può essere tradotto in “bambino del tamburo”.

Parliamo del famoso gruppo di percussionisti giapponesi, che portano in scena in tutto il mondo un concerto di suoni semplici ma di grande effetto e potenza, grazie all’utilizzo dei diversi tipi di tamburo(taiko), accompagnato da danze ricche di colori e fascino, come vuole la cultura giapponese.kodo

Jun Akimoto, attuale leader dei Kodò descrive così la musica dei daiko: “ "Durante i nostri concerti ci siamo resi conto che i bambini spesso si addormentano al suono del taiko e non credo che questo accada anche ascoltando la musica di una banda o di un gruppo di percussionisti occidentali. Penso che questo sia dovuto al fatto che il suono del taiko è un suono primitivo, che esprime gioia e vitalità, ma è anche un suono "organico": il suono del cuore, del battito materno, rassicurante. Il tamburo è uno strumento molto semplice, composto da due soli elementi: legno e pelle. E' uno strumento molto antico e credo che questo abbia a che fare con la "familiarità" che il suono del taiko ha e che è percepita anche dai bambini, in modo inconscio".

La loro arte, è nata nel 1971 quando un gruppo di universitari stabilitisi nell’isola di Sado, decisero di vivere in comunità (come fanno ancora oggi), per apprendere e rinnovare l’arte tradizionale giapponese. Il loro percorso formativo dura dai due ai tre anni,dopo aver passato una rigida selezione, che comporta l’apprendimento di innumerevoli mansioni e discipline, tra queste lo studio della musica,della danza e l’allentamento fisico, quest’ultimo necessario per suonare i grossi tamburi taiko, perché a differenza del musicista occidentale, che utilizza solo la parte superiore del corpo, i Kodò usano tutto il corpo. kodo2

Per poter percuotere le grandi pelli tese dell’o-daiko, che può raggiungere i due metri e mezzo di diametro e un peso di 400 chili, bisogna infatti conservare corpi perfetti e soprattutto la forma necessaria a battere per ore lo strumento durante gli allenamenti e le esibizioni. Durante le performance,li ammireremo con i classici costumi, hanten ( casacca tradizionale giapponese).

Dal debutto del gruppo al Festival di Berlino nel 1981, i Kodò si sono esibiti in più di 3600 concerti in tutti e cinque i continenti, realizzando i loro tournée sotto il titolo di “One Earth Tour”. Per il tour europeo 2014, il gruppo di musicisti-danzatori, sono tornati in Italia, il 29 Gennaio,entusiasmando il pubblico di Roma e Milano. Grazie al nuovo direttore artistico Tamasaburo Bando, star del Teatro Kabuki, si è potuto assistere a uno spettacolo di grande effetto, che ha permesso di esplorare la tradizione giapponese,attraverso la danza,le voci e gli strumenti.

Articolo fornito da Emilia Rais